Il presidente della Uefa al giornale sloveno Ekipa: "La Superlega esiste solo per l'ego di qualcuno..."

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

Aleksander Ceferin ha il Barcellona nel mirino, e non solo. Dopo l’apertura, la scorsa settimana, dell’inchiesta da parte della Uefa sul “Caso Negreira”, il caso di corruzione che per il quale il Barcellona è finito sotto inchiesta, il presidente della confederazione europea ha parlato molto chiaro sul tema in un’intervista al giornale sloveno ‘Ekipa’. Le parole del presidente Uefa sono un monito per il Barça, e seguono per filo e per segno quelle già pronunciate dal presidente della Liga Javier Tebas.

Indagine Uefa

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“Il Caso Negreira rappresenta una delle situazioni più gravi che abbia mai visto – ha detto Ceferin –. A livello di Liga spagnola il caso è prescritto e quindi non può avere conseguenze sportive. Però sono in corso procedimenti a livello civile presso il tribunale spagnolo, e per ciò che concerne la Uefa non c’è nulla di prescritto. Non posso dire molto altro per due ragioni, perché c’è una commissione Uefa che sta indagando sul tema e perché non conosco tutti i dettagli del caso, ma posso aggiungere che mi sono informato e la situazione è sommamente grave”.

No alla Superlega

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Il ‘Caso Negreira’ sarà discusso nel Comitato Esecutivo della Confederazione in programma dopodomani a Nyon. Ceferin ha anche condannato nuovamente la Superlega, “Un progetto che è ancora in piedi solo per l’interesse dei giornali e l’ego di alcune persone coinvolte. Stanno cercando di far qualcosa solo per migliorare la loro posizione in un’eventuale negoziazione con noi, ma non hanno capito che non c’è nulla da trattare. Ho accettato di riunirmi con la loro agenzia di rappresentanza, A22 Sports, e ho invitato ad essere presenti rappresentanti dei club e dei tifosi. Karl Heinz Rummenigge è stato chiaro: ‘Questa per voi è la vostra Waterloo’ gli ha detto il dirigente del Bayern”.

Agnelli

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Ceferin ha parlato anche di Andrea Agnelli, ex presidente della Juve: "La storia dei bianconeri doveva finire come è finita. Perché tutto era sbagliato. Non ho un rapporto di affetto con Agnelli, ma vorrei sottolineare che rispetto la Juve come club e che ho molto rispetto per tutti quelli che sono coinvolti nella Superlega in generale. Sono grandi club che racchiudono e rappresentano molto di più dei movimenti dei loro allenatori. Se un club ha un consiglio che prende decisioni sbagliate, non significa che io sia contro quel club in quanto tale, tanto meno i suoi tifosi o giocatori. Tuttavia, è interessante notare che dei tre club che si dichiarano i salvatori del calcio, uno è in procedimento penale per risanamento del proprio bilancio, e l'altro per aver trasferito denaro a uno dei i leader nell'organizzazione dell'arbitrato. Vedremo se anche il terzo ha qualcosa. Interessante vedere come salverebbero il calcio".

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