La settantenne è una celebre PR, ma anche da sempre una grandissima tifosa del Chelsea. E quando il club le ha chiesto di far parte dei...piani alti, non ci ha pensato due volte...
La rivoluzione in casa Chelsea è arrivata e ha il nome del miliardario americano Todd Boehly. L'imprenditore statunitense è uno dei nuovi proprietari del club londinese, acquistato dopo che le sanzioni alla Russia hanno reso necessaria la cessione della società da parte di Roman Abramovich. A Boehly e alla Clearlake Capital questo...scherzetto è costato 5 miliardi di euro, due in più di quando lo stesso imprenditore aveva provato a rilevare il club nel 2019, ricevendo un netto no. E ora comincia il bello, perchè assieme allo Zar Roman se ne sono andati anche alcuni dei grandi protagonisti dell'era del Chelsea russo, come Bruce Buck, presidente per 19 anni, e Marina Granovskaia, direttore sportivo. Ma arrivano i rimpiazzi.
E, come spiega il Sun, a Stamford Bridge ora sarà...tutta un'altra musica, perchè nella dirigenza del club londinese entra Barbara Charone, un nome decisamente celebre nello star system britannico e non solo. La settantenne è infatti una celebre PR, che ha curato nel corso dei decenni la comunicazione di Madonna, di Rod Stewart e persino di un mito come Keith Richards, aiutando il chitarrista dei Rolling Stones quando negli anni Settanta è finito in carcere in Canada. La sua agenzia, fondata nel 2000, si occupa attualmente di artisti di livello mondiale, come Foo Fighters, Depeche Mode e Lewis Capaldi. Una serie di clienti che le è valso il titolo di "PR musicale più potente del Regno Unito".
Ma cosa ci fa quindi nella dirigenza dei Blues? Beh, Charone è da sempre una grandissima tifosa del Chelsea, è abbonata a Stamford Bridge da decenni, era a Monaco di Baviera per la vittoria della Champions nel 2012 e ha anche dato una mano al cantante dei Madness Suggs nella scrittura di Blue Day, l'inno della squadra. Dunque, quando il club le ha chiesto di far parte dei...piani alti, non ci ha pensato due volte, come ha raccontato a The Big Issue: "Volevano inserire due tifosi nella dirigenza, cercavano una donna, lo hanno chiesto a me e insomma, non c'era neanche il minimo dubbio che avrei detto di sì". Del resto, non capita mica tutti i giorni di unire il lavoro...alla passione calcistica.
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