Il Guardiola che conquista il terzo titolo consecutivo in Premier supera il tiqui-taka e sfata il tabù del centravanti

Non è un problema di quanto, qui è una questione di come. Degli investimenti miliardari del Manchester City sanno tutti, ma al settimo anno della sua avventura all’Etihad Pep Guardiola ha raggiunto il massimo del suo sogno calcistico. Il terzo titolo di Premier consecutivo alla fine di una stagione che prometteva poco (a febbraio il ritardo sull’Arsenal sembrava incolmabile) arriva con una evoluzione di gioco che Pep ha voluto ogni anno di più liberandosi del fantasma del tiqui-taka del suo Barcellona per un calcio che predilige sempre e comunque il dominio della partita, ma con l’unico obiettivo che ogni azione possa finire con un gol.

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