Travolgente successo dei Reds sui rivali, al peggior ko dal 1931. La settima rete siglata da Firmino. L'egiziano diventa il massimo goleador dei Reds in Premier con 129, scavalcando Robbie Fowler
Il Liverpool rinasce. All’improvviso, così come era scomparso dai radar in una lenta agonia che non sembrava avere fine. Sotto la pioggia di Anfield torna clamorosamente il vero Liverpool, quello dominante degli ultimi anni non quello da fine primo ciclo di Klopp visto finora nel 2022-23. Il 7-0 sullo United è incredibile, firmato con una doppietta a testa di Gakpo, Nunez e Salah, che diventa il massimo goleador dei Reds in Premier con 129, scavalcando Robbie Fowler, e dalla ciliegina sulla torta di Roberto Firmino. Così come il Liverpool è rinato, con la sua vittoria più clamorosa di sempre contro i rivali, lo United è scomparso improvvisamente: la squadra che ha vinto la Carabao Cup, che non perdeva da 11 partite in tutte le competizioni, la macchina da risultati che sognava addirittura di vincere tutto, Premier compresa, è stata incredibilmente umiliata tornando quella smarrita di inizio stagione.
le chiavi
—La lezione del Liverpool ai rivali è un clamoroso all-in sulla rincorsa al quarto posto che vale la Champions, una vittoria incredibile contro quella che fino ad oggi sembrava la squadra più in forma d’Inghilterra. Il trionfo vale il sorpasso al Newcastle al 5° posto con 42 punti: il Tottenham e l’ultimo piazzamento per la Champions sono solo 3 punti più avanti, ma i Reds hanno giocato una partita in meno degli Spurs.
Il Liverpool ha colpito nel momento giusto: Gakpo ha sbloccato al 43’, poi nei primi 5’ della ripresa Nunez e di nuovo l’olandese hanno portato i Reds sul 3-0. È come se i gol avessero sbloccato tutto quel talento che la squadra di Klopp aveva tenuto ingabbiato per tutta la stagione, come se le difficoltà, gli infortuni, le sconfitte e i momenti no fossero stati cancellati con un colpo di spugna e rimesso sul prato di Anfield la squadra che ad inizio stagione puntava a Premier e Champions, quella che lo scorso anno ha rischiato di vincere tutto. Deve diventare una vittoria da cui ripartire, una in cui convincersi che tutto è ancora possibile, che il Liverpool può riessere quello della scorsa stagione e prendersi il posto in Champions. Lo United deve dimenticare in fretta l’incubo di Anfield, la sua peggior sconfitta dal 1931: è stata una lezione, un crollo inatteso di una squadra che nella ripresa ha dato l’idea di essere un gruppo di ragazzini massacrato da una squadra di fenomeni. Nemmeno ad inizio stagione la squadra di Ten Hag era così sbandata: deve rimanere la storia di un pomeriggio da incubo sotto la pioggia di Anfield, altrimenti rischia di cancellare tutto quello di buono che i Red Devils avevano costruito finora.
la partita
—Ci pensa Gakpo ad evitare che un primo tempo vivace si chiuda senza gol: al 43’ raccoglie a sinistra uno splendido passaggio di Robertson, si accentra approfittando dell’errore di posizionamento di Fred, dribbla agevolmente Varane e infila De Gea. Giusto un minuto dopo che un gol di Casemiro era stato giustamente annullato per fuorigioco. Il Liverpool apre la ripresa di prepotenza, col gol del raddoppio: lo firma Nunez di testa, servito da Elliott, concretizzando un’azione in cui il pressing della squadra di Klopp manda in tilt gli avversari. Così tanto, che al 5’ i Reds stanno esultando per il 3-0: Salah sfonda a destra in contropiede, trova Gakpo in area che infila De Gea con uno splendido tocco sotto. Al 66’ arriva anche il poker, il gol del record di Salah, il suo 10° stagionale realizzato con uno splendido tiro da dentro l’area. Alla mezzora Nunez firma addirittura il 5-0, ancora di testa, stavolta su suggerimento di Henderson. Salah all’83’ fa 6-0, Firmino prima del 90’ firma addirittura il 7° gol, in un saluto virtuale a quello stadio che lascerà a fine stagione.
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