Dopo avere perso tre volte su tre contro i Blues nella scorsa stagione il Tottenham attende risposte dalla sfida di domenica a Stamford Bridge (17.30 italiane)
Quelle tre sconfitte in due settimane contro il Chelsea nelle partite dello scorso anno se le ricorda ancora bene. Antonio Conte le ha usate spesso come punto di riferimento per il suo Tottenham, con una squadra che stava davanti e su cui puntare. Una contro cui domenica gli Spurs giocheranno un derby di Londra importantissimo per capire se davvero quel gap che c’era lo scorso anno si è chiuso con mercato e duro lavoro. "Io non so se si è chiuso, so che da allora siamo cresciuti e migliorati rispetto alla scorsa stagione" racconta nel centro di allenamento del Tottenham, nella conferenza stampa che presenta la partita in programma a Stamford Bridge domenica alle 17.30 italiane.
La sfida
—Il Tottenham viene dal 4-1 sul Southampton che ha confermato l’ottimismo attorno agli Spurs. Il Chelsea ha vinto 1-0 in casa dell’Everton, mostrando di avere ancora qualcosa da sistemare. “Noi siamo cresciuti ma anche il Chelsea ha fatto mercato - spiega Conte -: è una delle squadre migliori sia in Inghilterra che in Europa, due anni fa ha vinto la Champions e lo scorso anno il Mondiale per Club”. Il tecnico italiano si stupisce quando gli viene ricordato che dal 1992 gli Spurs solo una volta hanno sbancato Stamford Bridge: “È la storia e quella non mente. Quando sono arrivato al Tottenham ho detto che volevo provare a scrivere per il club una buona storia - dice Conte -. Sapevo bene che sarebbe stato difficile, ma penso che abbiamo cominciato a muoverci sulla strada giusta. La partita col Chelsea sarà difficile, ma ci permetterà di capire quanto siamo migliorati. E dopo la partita dovremo fare la valutazione giusta senza farci influenzare dal risultato, che a volte dipende dalla fortuna. Dovremo valutare come abbiamo giocato, cosa siamo riusciti a fare e su quello capire cosa siamo cresciuti”.
Miglioramenti
—Contro la squadra che ha guidato alla vittoria della Premier (l’ultimo successo prima del duopolio City-Liverpool) e della FA Cup in due stagioni, Conte non solo si aspetta di capire quanto il suo Tottenham è cresciuto rispetto a novembre, quando l’ha preso in mano, ma anche quanto è giustificato quell’ottimismo che circonda la squadra e che il tecnico fatica ad abbracciare. " A novembre eravamo nei guai, ora sento tanto ottimismo ma da allora non è poi passato così tanto tempo - ammonisce -. Abbiamo lavorato 7 mesi lo scorso anno e uno adesso: credo ci sia un solo modo per migliorare, e cioè lavorare. Di sicuro sono sorpreso in positivo dal cambiamento che abbiamo fatto in un periodo così breve, ma ora viene la parte più difficile: migliorare in fretta è qualcosa che può succedere, ma quando devi salire ulteriormente di livello diventa più difficile. Devi continuare a lavorare, non fare errori sul mercato coi giocatori che prendi e penso che per il Tottenham questo non sia il momento di farne".
Nuovi
—Conte ha cominciato la stagione con un 11 iniziale senza nuovi. Ma per la sfida col Chelsea recupera Richarlison, investimento da 70 milioni di euro che era squalificato per la prima giornata e aggiunge opzioni offensive ad una squadra che ha dominato il Southampton senza che Harry Kane e Son (40 gol in due lo scorso anno, come ricorda orgogliosamente Conte) facessero centro. “Parliamo di giocatori che per noi sono vitali - dice il tecnico delle sue stelle in attacco -. Abbiamo bisogno dei loro gol, ma dobbiamo anche trovare alternative. Il modo in cui attacchiamo ce le offre ed è positivo perché una squadra che punta al vertice deve avere soluzioni diverse. Ma per vincere serve anche solidità difensiva. E avere equilibrio”. È per questo che Conte aspetta con ansia la sfida col Chelsea: non per un confronto col suo passato, ma per capire se il futuro con gli Spurs può essere vincente tanto quanto la sua parentesi con i Blues.
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