Il suo Tottenham impegnato in una delle sfide "più italiane": “Con Emerson e Ogbonna si sono rinforzati. Noi migliorati, ma mentalmente dobbiamo fare un altro passo avanti”
Il London Stadium come teatro, la Nazionale come sfondo. Vista dall’Italia, West Ham-Tottenham delle 20.45 è una delle sfide più italiane di Premier League. Da una parte la squadra con più azzurri in rosa, gli Hammers di Angelo Ogbonna e dei nuovi arrivati Gianluca Scamacca e Emerson. Dall’altra gli Spurs di Antonio Conte, l’uomo che li ha rivoluzionati riportandoli in Champions e dando loro ambizioni per il titolo.
Tra Premier e Italia
—Visto con gli occhi dell’unico allenatore italiano su una panchina di Premier, questa è una partita contro un avversario da non sottovalutare. E contro dei vecchi amici. “Scamacca è un ottimo giocatore, ancora molto giovane - dice del centravanti il tecnico del Tottenham -. È importante anche per la Nazionale che lui ora giochi in Premier League: si è visto anche con Jorginho quanto giocare in questo campionato ti migliori, sia a livello di intensità e velocità di gioco sia per quello che devi fare per crescere e dimostrare di essere all’altezza. Emerson lo conosco molto bene: l’ho portato al Chelsea quando allenavo lì, è un ottimo giocatore”. Quando parla di Ogbonna, a Conte esce un sorriso: “Con Angelo c’è un rapporto personale - racconta -: siamo molto legati, l’ho portato in Nazionale”. Il sorriso passa poco dopo, pensando alla sfida: “Tutti e tre giocano in un’ottima squadra che in questo mercato ha preso giocatori importanti spendendo tanto per diventare più forte. E hanno un coach, David Moyes, che è tra i più bravi ed esperti d’Inghilterra. Contro di loro, che negli ultimi anni sono stati protagonisti in Premier League arrivando nella stagione passata in semifinale di Europa League, è sempre una gara difficile”.
Partenza
—Il Tottenham arriva al “derby azzurro” col West Ham con 10 punti in 4 partite, la sua miglior partenza dal 2009. E la mano di Conte dietro questo successo è evidente. “È una partenza molto positiva - concede il tecnico -. Stiamo lavorando per continuare a migliorare sotto molti aspetti, perché sono convinto che abbiamo spazio per crescere ancora tanto. A volte penso che dobbiamo crescere a livello di personalità, attaccare subito la partita, capirne immediatamente il livello. Onestamente però sto vedendo tanti progressi. Stiamo dimostrando di essere forti mentalmente, anche se non ancora abbastanza secondo me. Dobbiamo continuare a lavorare, riuscire a portare in partita situazioni su cui stiamo lavorando in allenamento. Per impegno, attitudine, comportamento e miglioramenti sono però soddisfatto di quello che la squadra ha fatto nei 9 mesi con me. Il nostro primo obiettivo è migliorare rispetto alla passata stagione, perché non puoi costruire una struttura vincente in così poco tempo: ridurre il gap con chi ci sta davanti è difficile, ma stiamo lavorando per farlo”.
Elogi
—Il lavoro che Conte ha fatto al Tottenham non è passato inosservato. “Antonio è un allenatore incredibilmente bravo, che sa come vincere e come fare in modo che la sua squadra ottenga risultati - dice Moyes -. Lo ammiro, perché non gli importa di come giochi ma di vincere. E per essere un top manager devi sapere come si vince, indipendentemente da come giochi. È anche fortunato da avere in squadra dei talenti straordinari”. Contro quei talenti straordinari e senza il nuovo arrivato Paqueta, il West Ham proverà a dare ragione a Conte, a dimostrare che sono diventati più forti. Magari grazie ai gol di Scamacca, titolare domenica e a caccia della prima rete in Premier dopo le due nel preliminare di Conference League, per rendere ancora più azzurra la sfida del London Stadium.
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