Il pluri-pallone d'oro sta cercando di regalare un'educazione diversa al suo erede

Cristiano Ronaldo ha deciso di lasciare il segno sia in campo che fuori, con suo figlio di 11 anni - ad esempio - sta cercando di comportarsi come un qualsiasi altro genitore in grado di far capire il significato di lavoro e fatica, non avvantaggiandolo con diversi confort: "Voglio dargli il meglio, ma voglio anche che soffra un po' come ho fatto io per raggiungere ciò che vuole essere. Deve essere umile e lavorare sodo".

Per quanto riguarda il calcio, il fantasista ha una sua idea su Cristiano jr: "Ha un grande talento anche come calciatore, ma voglio motivarlo, spingerlo come ho spinto me stesso. I miei figli hanno tutto facile, non devono sacrificare molto per ottenere ciò che vogliono".

Su un punto, però, non sembra voler fare un passo indietro nonostante le richieste pressanti del figlio: "Passa tutto il tempo a chiedermi se può avere un cellulare e io gli dico che manca ancora un po'. È vero che questa generazione è un passo avanti alla nostra e dobbiamo saper usare le nuove tecnologie, ma non possiamo essere ossessionati. Possiamo usarlo, ma non sempre".

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