In estate ha fatto di tutto per lasciare il Bayern, ma in Champions è stato sommerso di gol (cinque contro zero tra andata e ritorno) con tanto di derisione in Germania: ora dovrà giocare l’Europa League

Se non un pentimento, almeno un po’ di rimorso. In estate Robert Lewandowski ha forzato la mano. Il Bayern non voleva venderlo, lui però si è imposto. L’attaccante polacco ha fatto di tutto per mettere la società con le spalle al muro, pur di ottenere il trasferimento al Barcellona: “Ho deciso di andarmene perché ho bisogno di più emozioni - ha spiegato quando era ancora sotto contratto con i bavaresi -. In società non mi hanno voluto ascoltare e qualcosa in me è svanito. Credo sia impossibile far finta di nulla, anche volendo essere professionale è impossibile riparare certe cose. Perché il Bayern dovrebbe tenermi contro voglia? Chi verrebbe a Monaco sapendo che gli potrebbe succedere la stessa cosa? Trattenendomi dove sarebbero rispetto e lealtà? Ho vissuto 8 anni qui, ho conosciuto tante belle persone e vorrei mantenere questa idea. Credo sia meglio trovare una soluzione buona per entrambi e non fare in modo che sia una decisione unilaterale”. Passato al Barcellona, ha subito incontrato il Bayern nel girone di Champions. E ne è uscito con le ossa rotte: due sconfitte su due, cinque gol subiti, zero fatti. E retrocessione in Europa League. Con i tifosi tedeschi e il figlio del direttore sportivo Salihamidzic che si sono divertiti a sfottere lui e il Barcellona.

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