La borraccia di Coppi e Bartali, Zanardi che aggancia un avversario in handbike, l’ala del West Ham che non tira perché c’è uno a terra e gli altri gesti che valgono più di una vittoria
Vai e vinci, fallo al posto mio. Arrivare al traguardo insieme e a quel punto rallentare, farsi da parte, sfilarsi. Prego, questa è cosa buona e chissà, forse anche giusta. I ciclisti Van Aert e Laporte che arrivano in parata, il belga che lascia la vittoria al compagno. Edizione numero 85 della Gand-Wevelgem. In copertina ci vanno entrambi. Uno perché ha vinto, l’altro perché ha vinto due volte. Nel grande romanzo dello sport i gesti di altruismo sono rari e preziosi, persino più di quelli che pensiamo. Ogni tanto capita persino che passino sottobraccio, e sono i più belli. Non lo viene a sapere nessuno, se non i protagonisti. Altre volte - più spesso in questi tempi così pubblici e così visibili a tutti - il gesto è gratuito, però amplificato dal contorno. Sarebbe bello parlare di questi gesti di fair play senza un inutile spargimento di retorica, ma scivolare in quel territorio è un attimo.