Brasile-Germania 1-7, Roma-Bayern Monaco 1-7, Barcellona-Bayern Monaco 2-8, in rigoroso ordine temporale. Il minimo comune denominatore? Ovviamente Thomas Müller, presente sia in campo che nel tabellino di tutti e tre i match, due dei quali hanno un valore storico per nulla indifferente. Il tedesco è forse il segreto meglio nascosto del Bayern e della Mannschaft. Per lui è stato addirittura coniato un termine che definisce il suo modo di giocare: “raumdeuter”, ovvero colui che cerca gli spazi. Eppure quasi mai finisce sotto i riflettori: non è appariscente come molti compagni, non ha i numeri di Lewandowski sotto porta, ma intanto è comunque fondamentale. E guai a sottovalutarlo, anche per quello che riguarda…gli affari.
INSEMINAZIONE – Tra le grandi passioni del tedesco ci sono da sempre i cavalli e l’attaccante del Bayern non ha mai badato a spese per assecondare questo suo amore. Tra i tanti ospiti del suo maneggio ce n’è addirittura uno chiamato Manuel in onore del compagno di squadra e di nazionale Neuer, oltre a cavalli di razza pagati un occhio della testa. Fino a questo momento, le attività equine del classe 1989 si erano concentrate sull’addestramento di cavalli da competizioni, ora però Müller ha deciso che da questo hobby può nascere anche un altro business, quello…dell’inseminazione. E quindi, come ha annunciato lui stesso sui suoi profili social, nasce la Gut Wettlkam.
MILIONI DI EURO – L’azienda si occuperà appunto di far accoppiare stalloni e cavalle e non certo a prezzi modici. Del resto, la Bild lo ha spiegato bene: il commercio dello sperma di cavalli da riproduzione è un affare da milioni di euro. Basterebbe pensare che un’inseminazione da parte di “D’Avie”, due volte campione del mondo e fiore all’occhiello della famiglia Müller, costa 1600 € (500 € per l’inseminazione, 1100 € per la gravidanza) e che nel corso della sua vita uno stallone può contribuire alla nascita di molte centinaia di puledri. Insomma, mentre i colleghi si danno da fare in business più tradizionali, come la ristorazione o la comunicazione, Müller decide di non smentirsi e di dedicarsi a un settore perlomeno particolare. Ma del resto, se inventano un termine apposito per definire come giochi, complicato essere troppo simili agli altri…