A neanche 45 anni, età in cui alcuni irriducibili calciatori non hanno ancora smesso di correre dietro ad un pallone, Villas-Boas è già un allenatore...vecchio. E secondo quanto raccontano dall'Inghilterra, rischia una pensione parecchio...

A neanche 45 anni, età in cui alcuni irriducibili calciatori non hanno ancora smesso di correre dietro ad un pallone, André Villas-Boas è già un allenatore...vecchio. Beh, vecchio forse no, ma non rappresenta certo la nuova generazione dei Nagelsmann, ma un'epoca precedente. Si può dire...un po' datato. E dagli straordinari esordi, con tanto di vittoria dell'Europa League con il Porto (proprio come il suo mentore Josè Mourinho), è finito persino nella Super League cinese, tra l'altro terminando secondo dietro il Guangzhou Evergrande. Anche nell'esilio precedente, quello in Russia allo Zenit, non è che le cose fossero andate granchè meglio. Arrivato al posto di Spalletti, coglie un secondo posto, un titolo russo quasi di inerzia e termina con un terzo posto incolore. Volendo poi parlare dell'esperienza in Premier o di quella al Marsiglia, terminata con le dimissioni per un acquisto non gradito, c'è solo da strapparsi i capelli.

SPECIAL TWO - Eppure le premesse erano ben altre, perchè si parla dell'allenatore più giovane della storia a sollevare un trofeo europeo, l'Europa League vinta a soli trentatrè anni con in rosa calciatori più anziani di lui. Villas-Boas è un giovane vecchio, perchè mastica calcio da sempre, da quando a diciassette anni aveva stregato il grande Bobby Robson con un trattato su come migliorare le prestazioni dell'attacco del Porto. Una passione, quella per la panchina, nata dai videogiochi e sviluppata attraverso innumerevoli compiti da assistente. Un tecnico che ha lavorato con Mou sin dai tempi dei successi con i Dragoes, che ha stilato centinaia di report sugli avversari per lo Special One, da cui ha imparato molto, ma da cui, ad un certo punto, si è separato. È avvenuto a Milano, prima del Triplete. Troppa la voglia di creare qualcosa di proprio, di imporre il proprio marchio su una squadra, su un club. Un addio forse mai superato, almeno da chi, abbastanza ovviamente, è stato etichettato come Special Two.

2026 E POI... - E che ormai da Special Two è quasi definitivamente Special Who, perchè il fenomeno Villas-Boas sembra essersi arenato, prima con i fallimenti in Premier (Chelsea e Tottenham) e poi con quelli in giro per il mondo. E anzi, la sua carriera potrebbe volgere al termine. Lo racconta il Sun, spiegando che ormai l'unico obiettivo del portoghese è quello di trovare una nazionale con cui tentare di qualificarsi ai Mondiali 2026, prima di abbandonare definitivamente la panchina, magari per dedicarsi al rally, un altro dei suoi grandi amori. Del resto, lo ha spiegato più volte lui stesso, avrebbe fatto l'allenatore solo per una quindicina di anni, dunque la...scadenza nel 2026 ci sta. E mentre lo Special One, quello originale, è ancora grande protagonista, il suo successore rischia una pensione parecchio anticipata. Una cosa speciale, certo. Ma non proprio in senso positivo.

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