Notte fonda per il Foggia Calcio e il tecnico Boscaglia, contestato duramente dagli ultras. Dopo il Latina alla prima giornata, allo Zaccheria passa anche il Pescara. Quattro a zero il risultato per gli abruzzesi che vincono con merito una partita in cui i padroni di casa non sono mai, o quasi, riusciti ad impensierire gli avversari, più sul pezzo sia dal punto di vista tecnico-tattico sia dal punto di vista dei nervi. Affonda il Foggia tra i fischi dello Zaccheria, ancora una volta vestito con l’abito della festa dei seimila irriducibili, presenti anche dopo un avvio di stagione a dir poco sofferto. Una vittoria, un pareggio e tre sconfitte. Non solo. Preoccupa anche il dato della difesa. Sono undici i gol subiti in sole cinque giornate.
FORMAZIONE – Boscaglia sceglie il 4-3-3 con le mezzali, Schenetti e Di Noia, molto alte davanti al play Petermann. In difesa non c’è Malomo, a favore di una coppia formata da Di Pasquale e Sciacca.
PRIMO TEMPO – Pronti-via e Cancellotti mette in mezzo un pallone per Lescano, che di testa impegna il portiere alla difficile deviazione, ma a gioco fermo. L’arbitro vede un fallo sul difensore. Al 4′ Petermann risponde su una ribattuta della difesa: coordinazione e tiro di sinistro al volo ma la palla esce a lato di poco. Al 7′ su un’azione prolungata, D’Ursi mette al centro per Di Pasquale, che di testa può colpire a rete, ma Schenetti, nel tentativo di intervenire sul pallone, respinge involontariamente la conclusione. Il Foggia ha lampi, il Pescara copre bene il campo e sembra poter essere spesso pericoloso appena gli avversari si sbilanciano. E le individualità spiccano. Al 10′ Desogus fa tutto da solo: stop a seguire e girata nel sette, deviata dal portiere in angolo. Al 14′ c’è una voragine per Milani, che si trova solo verso il portiere. Leo lo prova a chiudere ma il terzino calcia lo stesso, senza, però, la mira giusta. Palla a lato. Al 17′ un guizzo per il Foggia: D’Ursi fa tutto da solo, controllo, dribbling a rientrare e tiro col destro, ma la palla è alta di qualche centimetro. Al 28′ Leo mette al centro un cross perfetto per Vuthaj, che di testa manda di poco a lato. Al 30′ un cross di Costa viene girato al volo da Vuthaj, ma un difensore provvidenzialmente respinge con il corpo. Al 37′ Di Noia ci prova dal limite, ma la palla è alta. Da questo momento in pii è solo Pescara: al 41′ Lescano prova la conclusione dal limite invece di servire Cuppone a destra, colpevolmente lasciato solo dai difensori di casa. La palla si alza molto sulla traversa. Al 43′ il Pescara passa in vantaggio: palla persa da Petermann, cross di Cancellotti e sul secondo palo Lescano la appoggia in rete indisturbato.
SECONDO TEMPO – Boscaglia toglie Peralta, infortunato, per Tonin. Del Foggia però c’è poco e al 9’s.t. il Pescara raddoppia. Palla sulla sinistra per Milani che affonda in area, con la difesa a “presepe” come si diceva una volta, e calcia, infilando il secondo palo. Al 21′ s.t. il Foggia rimane in dieci per un fallo di Di Pasquale che colpisce al volto Cuppone nel tentativo di prendere il pallone. L’attaccante è costretto ad abbandonare il campo per il colpo ricevuto. Con l’inferiorità numerica svanisce il Foggia. Al 32′ è Cancellotti a mandare alto di testa un angolo dalla destra. Il preludio all’inevitabile gol. Al 33′ s.t. Kraja triplica con un tap in. Parte la contestazione al tecnico. Al 41′ Vergani sigla anche la quarta rete dalla distanza. A fine partita solo fischi e cori di rabbia dei tifosi.