Due rigori contestatissimi regalano al Cerignola il derby di Capitanata. Un derby bruttino, in cui il Foggia è ordinato ma non punge e in cui il Cerignola è compassato ma approfitta dei due penalty realizzati da Malcore. I rossoneri non vincono da quattro giornate nelle quali hanno racimolato solo un punto in casa con il Potenza. Non è servita a far punti nemmeno la scossa del cambio del tecnico con l’addio in settimana a Cudini e l’arrivo temporaneo di Olivieri, ex tecnico della Primavera 3 del club dauno. Come tratteggiare il derby? Il Foggia tiene palla, gioca e verticalizza appena può, forte della diga eretta a centrocampo dalla coppia Frigerio-Di Noia e fiducioso nelle giocate di Schenetti che “cuce” continuamente centrocampo e attacco. I mediani recuperano il pallone, impostano rapidamente l’azione per vie verticali e innescano le punte. Questo ameno fino al primo rigore di Malcore, che spezza gli entusiasmi dei rossoneri. Di contro anche il Cerignola prova ad affidarsi ai lanci lunghi ma con meno efficacia, trovando spesso il fisico dei centrali ad allontanare la sfera. Poi, dal dischetto, la partita cambia…
FORMAZIONE – Olivieri schiera il 3-4-2-1. In porta c’è Nobile. Riccardi, Carillo e Rizzo sono i centrali. A centrocampo Frigerio e Di Noia sono i polmoni del centrocampo con Salines e Vezzoni sugli esterni. In attacco Schenetti e Peralta sostengono Tonin unica punta.
PRIMO TEMPO – I rossoneri scendono in campo cercando di mantenere le distanze, attenti a non scoprirsi e pronti a ripartire. E la prima occasione p la loro. All’ 8’ Schenetti dal limite prova la conclusione ma la palla esce di poco a lato. Due minuti dopo l’ex D’Andrea risponde per il Cerignola con un tiro da posizione defilata, ma la conclusione non sorprende il portiere del Foggia. Molto più pericoloso è il Cerignola al 32’: cross dalla trequarti di Coccia, Tascone salta con un pallonetto il marcatore e consegna palla a Malcore, solo davanti alla porta, ma Nobile esce a valanga e chiude lo specchio respingendo la sfera. Fioccano gli infortuni nel gelo del Monterisi. Nel Cerignola si fa male Allegretti ed entra al suo posto Capomaggio. Al 38’ Rizzo accusa problemi muscolari e al suo posto entra Garattoni. Al 41’ tocca al Foggia mettere paura al Cerignola: Vezzoni lancia lungo per Schenetti che dal fondo serve sul primo palo un rasoterra che Peralta gira verso la porta. La palla danza sulla linea per poi uscire di poco a lato. Al 41’ l’episodio che svolta la partita. Lancio lungo per Malcore che cade in area su presunta trattenuta di Riccardi e l’arbitro assegna il rigore. Un penalty contestatissimo dai rossoneri. Dal dischetto lo stesso Malcore spiazza Nobile e porta in vantaggio il Cerignola. Al 47’ Di Noia prova a riequilibrare la partita con una conclusione dal limite, ma la palla esce di poco sulla traversa.
SECONDO TEMPO – Al 49’ il Foggia è pericoloso. Peralta lancia in profondità Schenetti che elude al trappola del fuorigioco e si presenta al vertice dell’area piccola, ma la sua conclusione viene respinta dal. Al 51’ Peralta ci prova in solitaria. Riceve una rimessa laterale, si gira e da posizione defilata impegna il portiere al salvataggio sul primo palo. Al 60’ il Cerignola rompe l’assedio rossonero, ma manca di precisione Malcore quando su invito da destra non riesce a deviare in porta da distanza ravvicinata. Al 62’ viene annullato un gol a D’Andrea per presunta posizione di fuorigioco. Al 64’ una punizione di Peralta viene toccata con il braccio da Ruggiero, la palla esce sul fondo ma l’arbitro non ravvede il tocco di mano e non assegna nemmeno il calcio d’angolo. Si riprende con una rimessa dal fondo. Al 72’ Peralta ci prova ancora una volta dal limite ma il suo rasoterra a giro viene arpionato dal portiere, bravo ad allungarsi per togliere la sfera dall’anglo basso della porta. Al 74’ nuovo rigore per il Cerignola. Di Noia va al contrasto di spalla con Tascone e l’arbitro indica il dischetto. Malcore nuovamente dal dischetto fa gol. Olivieri cambia. Esce Riccardi (un difensore) ed entra Tounkara. Pochi secondi più tardi si fa male Di Noia ed entra Marino. Il modulo diventa il 4-3-1-2. Ma il finale è solo un susseguirsi di cartellini gialli ai danni del Foggia.
FONTE FOTO: Calcio Foggia 1920 – Federico Antonellis