Resettato. Ridisegnato. Rimotivato. E infine rinato.
In questi 4 participi passati si può sintetizzare il Foggia che oggi ha fatto lustrare gli occhi increduli di uno Zaccheria che ha ripreso a cantare, per la prima volta in questo torneo, il “Mi diverto solo se” dei tempi più belli. Sì, il Foggia risorge e lo fa in modi e tempi del tutto inaspettati, soprattutto per aver di fronte una delle due inarrestabili capoliste di questo campionato. Il Crotone di Lerda delude, si arruffa e infine soccombe, ma a sbarrargli la strada è un Foggia del tutto cambiato rispetto alla squadra senza identità né costrutto di questo traumatico inizio torneo.
Gallo lo ridisegna sorprendendo tutti (anche Lerda) con una inedita difesa a tre, inventando (ed è una grande sorpresa) Rizzo, rientrante dopo una lunga assenza, come terzo centrale a sinistra a fianco di Malomo e Sciacca. Garattoni e Nicolao riguadagnano il loro posto come esterni (e saranno decisivi), Frigerio integra il terzetto in mediana mentre D’Ursi è riproposto affianco di Vuthaj. Ne esce un 3-5-2 poliedrico, con l’esterno sinistro e la mezzala destra dediti all’aggressione in pressing e la scalata a 5 dietro quando l’avversario va in pressione. La modifica è totale: cambiano completamente impostazione, movimenti e linee di passaggio. Il Foggia è più pulito in avvio di azione, intasa i blocchi in mediana e riparte senza fronzoli puntando alla profondità consentita dalla velocità di D’Ursi e dal tempismo di Vuthaj e agevolata dagli inserimenti puntuali dei due esterni ex zemaniani. Il Crotone ne è sorpreso ma resta ineffabile e nel primo tempo dà a lungo la sensazione di star lì ad aspettare l’invenzione per l’inesorabile golletto (come peraltro puntualmente avvenuto in tutto lo scorcio iniziale di torneo). Invece a trovare il gol sono i rossoneri quando al 6′ della ripresa il rapida scambio Garattoni-D’Ursi trova la chiave giusta per lanciare Vuthaj: Calapai e Branduani fanno patatrac e l’albanese li punisce con un beffardo pallonetto che fa esplodere lo Zaccheria.
Sembra la scossa decisiva che completa la metamorfosi della squadra di Gallo: un Foggia diventato “operaio”, di lotta e ripartenze, assetto quadrato e capacità di ribaltare il gioco. I rossoneri legittimano alla grande la vittoria difendendo con ordine e imbastendo a ripetizioni velenosi contropiedi dove spicca un D’Ursi che fa spesso tutto bene tranne la scelta finale. Insomma, altro che i refrain tipo “imporre il proprio gioco” eccetera: umiltà e cazzimma (al punto da spingere Lerda a parlare di avversario “cattivo”) soppiantano le velleità e le vacuità viste finora. È questa l’interpretazione giusta, da squadra consapevole di ciò che le esorta, severa, la classifica.
E non sembra un caso (no, affatto), il riaffidarsi al plotone dei (pochissimi) reduci del recente passato: tranne lo squalificato Di Pasquale e un Dalmasso ormai sparito dai radar, nel tentativo di costruire una nuova (necessaria) identità alla sua squadra Gallo butta in campo tutti gli ex “zemaniani”, mentre le figurine estive di Peralta e Schenetti restano incollate all’album in panchina. L’effetto è che i “pochi rimasti” della scorsa stagione (fin troppo pochi, purtroppo), maggiori conoscitori degli umori e degli oneri che comporta lo Zaccheria, prendono per mano il resto di una truppa fino ad ora parsa allo sbando. Una scelta emblematica del “nuovo corso” che Gallo, in chiara discontinuità con le velleitarie enunciazioni estive, nel poco tempo avuto sembra già voler tracciare.
Giancarlo Pugliese
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IL TABELLINO: FOGGIA-CROTONE 1-0
FOGGIA: Nobile; Sciacca, Malomo, Rizzo; Garattoni, Di Noia (29’st Chierico), Perermann, Frigerio, Nicolao; D’Ursi, Vuthaj (40’st Tonin). A disp.: Raccichini, Illuzzi, Papazov, Ogunseye, Schenetti, Perata, Leo, Peschetola, Iacoponi, Odjer. All. Gallo
CROTONE: Branduani; Calapai, Golemic, Cuomo, Giron (38’st Crialese); Petriccione, Carraro (25’ Awua, 38’st Bernardotto), Tribuzzi (27’st Vitale); Chiricò, Gomez (27’st Tumminello), Kargbo. A disp.: Dini, Gattuso, Mogos, Bove, Papini, Giannotti, Rojas, Pannitteri, Panico. All. Lerda
ARBITRO: Graci di Como
MARCATORI: 6’st Vuthaj (F)
AMMONITI: Cuomo (C), Frigerio (F), Tribuzzi (C), Di Noia (F), Petriccione (C), Rizzo (F), Nobile (F), Sciacca (F), Kargbo (C)