Il calciatore portoghese porta Electronic Arts in tribunale per un uso "indebito e abusivo" della sua immagine su FIFA. E accusa: "a Messi 50 milioni".
Il calciatore portoghese Diogo Santos ha fatto causa ad Electronic Arts per un uso “indebito e abusivo” della sua immagine nei videogiochi della serie FIFA. L’azione legale, depositata presso il tribunale di Braga, vede Santos chiedere un indennizzo di oltre 53.900 euro per danni patrimoniali e non. L’utilizzo indebito sarebbe avvenuto in FIFA 19, e FIFA Manager 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014, come spiegato dall’accusa.
Diogo Santos sfida FIFA —
Stando ai legali di Diogo Santos, come riporta Ojogo, il calciatore – nativo di Vila Franca de Xira, ha disputato l’ultima stagione nell’FC Felgueiras e ha avuto un passato all’Académico de Viseu, Santa Clara, amalicão, Oliveirense, Arouca e Gil Vicente, e in Romani al Brasov – oggi 37enne avrebbe saputo che Electronic Arts sborserebbe “una vera fortuna ad alcuni calciatori, come nel caso di Lionel Messi, che riceve 50 milioni di dollari per apparire nei suoi giochi”. Il portoghese precisa che “non pretende di ricevere quello che viene pagato a Lionel Messi, ma tale notizia prova che il valore richiesto, considerando la capacità economica dell’impresa e quello che paga ad alcuni giocatori, è molto modesto”.
I precedenti —
L’azione è stata intentata presso il tribunale di Braga nel settembre 2021 e, al tempo, la sede affermò di non essere “competente internazionalmente” e rigettò la causa. Tuttavia, dopo un ricorso al Supremo Tribunal de Justiça, è stato stabilito che a Braga si potrà procedere, e che dunque il processo tra Diogo Santos ed Electronic Arts avrà effettivamente luogo. Le possibilità di vittoria dell’atleta iberico sono un’altra questione: ammesso che venga dimostrato che Messi abbia effettivamente ricevuto una cifra simile (e che questo non sia avvenuto per gli accordi da testimonial e uomo copertina), Electronic Arts è autorizzata a riprodurre le fattezze dei giocatori grazie alla licenza FIFPro, il sindacato internazionale dei calciatori. Un’iniziativa simile fu intrapresa da Ibrahimovic, Bale e dall’agente Mino Raiola alcuni anni fa, che accusarono EA Sports di usare indebitamente l’immagine dei calciatori nei propri videogiochi, ma in quel caso non si finì in tribunale. Se il processo, il primo a venire intentato contro la casa nordamericana, dovesse portare ad un esito diverso, una nuova pagina di giurisprudenza videoludica potrebbe venire scritta in Portogallo.
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