Doppio Odegaard e poi Jesus, ai Blues non basta Madueke. Il derby londinese va ai Gunners

Dal nostro corrispondente  Davide Chinellato @dchinellato

È tornato il vero Arsenal. Quello che gioca che è una meraviglia, quello che vince e convince, quello che comanda la Premier League ed è in lotta per il titolo col Manchester City, ora due punti dietro in classifica ma con due partite da recuperare. Del vero Chelsea non c'è ancora traccia, perché quello distrutto all'Emirates molto più di quanto dica il 3-1 finale è una squadra allo sbando, che ha perso 6 partite su 6 con Frank Lampard al timone. Un fallimento così grande che il 2022-23 andrà in archivio come la peggior stagione di sempre dei Blues in Premier.

Le chiavi

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L'Arsenal aveva bisogno di una vittoria così, di dominare dall'inizio alla fine davanti ai propri tifosi, di convincersi di avere tutto quello che serve per reggere fino alla fine la corsa col City per il titolo, approfittando di eventuali passi falsi dei campioni lungo la strada. Il migliore è stato Martin Ødegaard, autore tra il 18' e il 31' della doppietta che ha consegnato il match ai Gunners, col dominio suggellato dall'ottimo Jesus tre minuti dopo. Monumentale Granit Xhaka, capace coi suoi inserimenti di fare a pezzi sia il centrocampo che la difesa dei Blues. L'unica preoccupazione per Arteta in una serata quasi perfetta arriva dalla difesa, per la dormita di Zinchenko sul gol del Chelsea e per le condizioni di Gabriel, uscito malconcio e il cui stop toglierebbe all'Arsenal una seconda colonna difensiva, visto che Saliba è ancora k.o. Il Chelsea all'Emirates ha fatto di nuovo fiasco, dando di nuovo l'impressione di un gruppo che non ha ancora capito come giocare insieme.

mosse chelsea

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Lampard è passato al 4-3-3 ripescando Pierre Aubameyang, l'ex che non giocava titolare da novembre e che da allora ha giocato appena 8 partite: è rimasto negli spogliatoi all'intervallo dopo aver toccato in tutto 9 palloni, compresi 4 battendo i calci d'inizio. E' il simbolo del fallimento di una squadra che resta dodicesima con 39 punti, gli stessi del Bournemouth che però pensa a non retrocedere e non ha speso 700 milioni di euro sul mercato. Il 2022-23 sarà l'unica annata in cui i Blues non arriveranno a 50 punti, visto che il calendario da qui alla fine è il più duro dell'intera Premier: un disastro totale, come la squadra vista all'Emirates.

La partita

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L'Arsenal domina, mette alle corde il Chelsea dal primo minuto e comincia a colpire duro fino a quando non trova i gol. I primi due colpi da k.o. li piazza Ødegaard, al 18' e al 31', sempre servito da Xhaka da sinistra e sempre inserendosi nelle pieghe non presidiate della difesa Blues per piazzare un tiro imparabile dall'altezza del dischetto. Il 3-0 è di Jesus, appena tre minuti dopo il raddoppio, col brasiliano bravissimo ad avventarsi su una respinta corta di Kepa su tiro di Xhaka, con tre difensori impotenti attorno a lui. La ripresa ricomincia con Thiago Silva che salva sulla linea con uno spettacolare palleggio di coscia su colpo di testa di Gabriel e prosegue con l'Arsenal che controlla fino a quando Madueke al 65' non prova a riaprire la partita, firmando il 3-1 sfruttando un raro passaggio illuminato di Kovacic. Il gol non cambia le cose: l'Arsenal continua a dominare, il Chelsea a non fare nulla. E il risultato resta identico, 3-1 Gunners, anche quando l'arbitro fischia tre volte.

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