Il portiere azzurro del Psg, in un'intervista rilasciata a Canal+, non teme la concorrenza e ha grandi piani: “Voglio diventare il numero uno al mondo..."
Al Psg per giocare. E non per far panchina. Gianluigi Donnarumma mette le cose in chiaro in un'intervista rilasciata alla rete Canal+, spiegando di non temere la concorrenza con Keylor Navas, e di essere pronto, anzi “prontissimo”, per andare in campo. E sull'ultimo rigore parato in finale all'Europeo, spiega il perché di quegli attimi di attesa prima di festeggiare il titolo con i compagni.
CRESCITA
—“Il Psg – racconta innanzitutto il portiere della Nazionale – mi ha cercato e mi ha voluto. E io ho voluto il Psg, la concorrenza non mi fa paura, Navas è un grande portiere, ma sono qui per giocare, la concorrenza fa bene a tutti e due, e anche a me, fa crescere tanto”. Insomma, non c'è margine di compromesso. L'ex rossonero non ci pensa di restare in panchina come venerdì a Brest, gara vinta dal Psg per 4-2, ma dove Navas non è stato impeccabile, lasciando trapelare titubanze legate forse proprio alla pressione del concorrente italiano.
PIANI
—Donnarumma poi demolisce anche i dubbi sulla prospettiva offertagli dal Psg, prima di firmare: “Sono venuto qui per giocare e quindi darò tutto me stesso per essere titolare, però è giusto che ci sia concorrenza perché fa crescere tanto. Sono pronto, prontissimo per giocare”. La battaglia, anzi la guerra dei portieri, come annuncia Canal+, è ormai dichiarata, anche se l'azzurro calma i toni: “La concorrenza con Navas non crea problemi in spogliatoio, e c'è sempre in grandi squadre. Keylor è una bravissima persona, ci siamo salutati, siamo amici quindi non c'è nessun problema”. Resta il fatto che Donnarumma ha grandi piani: “Voglio diventare il numero uno al mondo, e con lavoro e determinazione spero di riuscirci”.
EURO
—Con due mesi in meno di Mbappé, Donnarumma ha giocato 65 partite in più in carriera, e al titolo mondiale del francese, replica con quello europeo, vinto da miglior giocatore del torneo. Grazie appunto alle sue parate, fino all'ultimo rigore, in finale contro l'Inghilterra. Un intervento non subito tradotto in euforia dal portiere: “Sul momento – spiega Donnarumma – ho guardato l'arbitro, perché adesso il Var ti controlla se hai un piede sulla linea quando parte la palla, quindi sei sempre lì per vedere se è tutto ok. Poi mi sono girato e mi sono trovato tutti addosso e da lì è scattato tutto, non ho più capito nullo, ma è stata l'emozione più grande della mia vita fino adesso”.
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