Nella Germania federale oggi ogni regione decide se offrire questa possibilità, ma presto potrebbe diventare un’opzione nazionale. Per ora Amburgo e St. Pauli hanno aderito. A Francoforte allo stadio anche col il tampone, ma con la metà dei posti: proteste dei tifosi

Qualcosa sta cambiando. E può essere un passo in più verso la normalità. In Bundesliga, da anni, gli stadi sono sempre pieni, indipendentemente dalla partita. Tanto che già in estate molti club bloccano la campagna abbonamenti per evitare che per tutta la stagione non si trovino più i singoli biglietti. Tutto questo, con il Covid, non c'è più. Stadi chiusi per un anno, poi aperti ma solo al 50%. E proprio in Germania, dove l'affluenza è sempre stata massima, il mancato introito derivante dai biglietti ha causato alle società più di qualche problema economico (il Bayern, per fare un esempio, nell'ultima stagione ha perso circa 100 milioni dal botteghino). In alcune città però gli stadi ora possono nuovamente esser riempiti al 100%. Ma soltanto ai vaccinati, e questo ha causato più di una discussione.

A scacchiera

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Essendo la Germania una repubblica federale, sono i vari stati-regione a decidere autonomamente come comportarsi. Amburgo, che è una città-stato, ha già deciso di mettere le società (Amburgo e St. Pauli, appunto) di scegliere se consentire l’ingresso ai vaccinati o ai guariti. Per quel che riguarda le altre regioni ci sarà un incontro, il 7 ottobre, nel quale si discuterà sul da farsi. L’intenzione però sembra essere quella di seguire l’esempio di Amburgo. Trasformando così la possibilità di scelta in un modello nazionale.

La situazione

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L'Amburgo e il St. Pauli hanno l'autorizzazione dalla regione: dalla prossima settimana non avranno più limiti sulla capienza. I rispettivi stadi potranno essere riempiti in ogni ordine di posto. A patto però che entrino solo persone vaccinate (e che abbiano fatto già due dosi) o recentemente guarite dal Covid. Con il solo tampone, anche se fatto pochi minuti prima dell'inizio dell'evento, non si potrà entrare allo stadio. Anche il Colonia si sta attrezzando in tal senso: l'amministratore delegato Alexander Wehrle si è detto fiducioso che "entro fine ottobre potremmo fare quel che è già stato autorizzato ad Amburgo e giocare di fronte a 50mila persone, con lo stadio completamente pieno". Nei primi dieci giorni di ottobre ci dovrebbe essere il via libera per le regioni con il tasso di contagio più basso. Se invece i club dovessero decidere di permettere anche a chi ha fatto il tampone da meno di 48 ore di entrare allo stadio, gli impianti dovranno obbligatoriamente restare vuoti per il 50%.

Polemiche

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A Francoforte, per il momento, il club vuole permettere a tutti di entrare, rinunciando così a una grossa parte delle vendite. Le autorità competenti avevano autorizzato, già per la gara di sabato con il Colonia, l'ingresso a 31mila persone (vaccinate o guarite dal Covid). Il club ha deciso di accettare anche chi si è sottoposto a tampone, dovendosi però così accontentare di 25mila spettatori. Molti tifosi però sui social contestano la scelta della società. Lo stadio di Francoforte contiene 51.500 persone e presto, come in altre città, l'impianto potrebbe esser riempito per intero. Per farlo però il club dovrebbe cambiare posizione. "Chiunque è libero di decidere di non vaccinarsi, ma poi deve accettare le conseguenze", uno dei commenti che si leggono sui social. "I tamponi non sono affidabili al 100%, per questo non sono sicuri. Giusto far entrare solo i vaccinati o chi è guarito dal Covid". Insomma, la gente ha voglia di tornare allo stadio, di farlo in massa. Di riempire gli impianti. Per farlo al 100% però in Germania hanno deciso di negare l'accesso a chi non è vaccinato. In nome di una parvenza di normalità.

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