Anche con Pochettino i parigini sono vittime di cali di concentrazione. E in vista del Barça in Champions non è un dettaglio
Se il risultato è l'unica cosa che conta, allora il Psg può accontentarsi. Se invece la gara con il Nizza doveva servire anche a fare le prove generali per la trasferta di martedì a Barcellona, per gli ottavi di andata di Champions, allora servirà comunque rivedere qualcosa. La squadra di Pochettino, come ai tempi di Tuchel, non ha ancora perso il vizio di adeguarsi all'avversario e magari lasciarsi andare in cali di concentrazione, rischiando di conseguenza di creare pasticci. Alla fine comunque ci ha pensato l'azzurro Kean a garantire la vittoria, come mercoledì in Coppa di Francia a Caen (0-1), annullando il pari di Lopes, dopo il vantaggio di Draxler. Senza Neymar e Di Maria, infortunati, al Camp Nou servirà fare di più. Nel frattempo, il primo posto, per differenza reti, è temporaneo in attesa del Lione, in campo alle 21 con il Montpellier, e del Lilla, domani impegnato con il Brest (17).
Padronanza
—Il primo tempo il Psg lo amministra senza correre rischi. Troppo leggero il tridente del Nizza, mai incisivo, mai coerente in costruzione, mai in grado di destabilizzare la retroguardia di casa, ben coperta anche dalla mediana di Gueye e dell'ispirato Paredes. In assenza di Verratti, preservato in vista della trasferta europea, al posto di Neymar sulla trequarti del 4-2-3-1 di Pochettino, c'è Draxler. Il tedesco, panchinaro chic con il contratto in scadenza, non brilla per creatività, ma si fa trovare al posto giusto al momento giusto. Ossia al 22' quando Kean, titolare in un poco abituale ruolo di esterno destro, tiene palla e apre il corridoio a Kehrer, in campo al posto di Florenzi. Il tedesco serve un cross rasoterra che pesca Icardi dalla parte opposta, ma l'ex nerazzurro colpisce il palo. Sulla respinta, Draxler piazza in rete. Vantaggio che consolida la padronanza del Psg senza necessariamente strafare o dare l'impressione di quella superiorità che la rosa gli garantirebbe. Di occasioni così non ve ne sono altre fino al 42', ma per il Nizza. Gouiri però spara alto al limite dell'area piccola, cogliendo al volo un servizio da destra di Claude-Maurice. Peggio aveva fatto Kean una decina di minuti prima, andando a vuoto sul cross lungo di Kurzawa.
Grinta
—Ma il copione cambia radicalmente nella ripresa. Perché il Nizza in campo ci torna con più grinta e inizia a pressare su ogni pallone. L'atteggiamento molto meno riverente porta subito frutti. Al 5', Marquinhos sbaglia banalmente un'apertura e serve Lopes. Il portoghese che pochi secondi prima aveva alzato accentrandosi dalla fascia destra, stavolta non si fa pregare e nonostante la chiusura di Kimpembe, trova lo spiraglio giusto per battere Navas. Pareggio che non scuote il Psg, molto più molle, tendente a spezzarsi in tronconi che permettono agli ospiti di gestire con più carattere le ripartenze. E al 16' è Gouri a sfiorare il raddoppio, cogliendo la traversa a conclusione di un contrattacco innescato da un pallone perso da Mbappé. Se il francese è l'unico a provarci blandamente, appare pure palesemente fuori dagli schemi, troppo isolato e solitario a sinistra dell'attacco. Almeno fino al 31' quando propone un cross a Icardi che al volo fa da sponda per Kean che deve solo spingerla dentro, di testa. E' il gol vittoria, senza forzare, ma comunque essenziale, per la classifica e soprattutto per non arrivare con troppi dubbi al Camp Nou.
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