Segnò il gol che sbloccò il risultato e indirizzò la gara nel primo e unico spareggio della storia del calcio italiano per assegnare il titolo di campione d’Italia. 7 giugno 1964, Stadio Olimpico di Roma, Inter-Bologna: punizione dal limite e vantaggio rossoblù con il tiro di Romano Fogli. Poi, il raddoppio di Nielsen suggellò la vittoria sulla squadra “euromondiale” di Herrera, assegnando alla banda di Bernardini l’ultimo scudetto degli emiliani (“la squadra che tremare il mondo fa”), ancora celebratissimo all’ombra delle due torri. Il centrocampista che impresse il suo marchio a quella storica partita era l’ultimo superstite di quella formazione leggendaria: Romano Fogli si è spento all’età di 83 anni.
344 presenze in maglia rossoblu: un’autentica bandiera che, con Bulgarelli e Haller, diede vita a un centrocampo leggendario. Fogli ha vestito anche le maglie di Torino, Milan, Catania e della nazionale con cui ha messo insieme 13 presenze partecipando anche allo sfortunato mondiale del 1966: era in campo a Middlesbrough nella famigerata sconfitta contro la Corea del Nord. Ma, sempre in maglia azzurra, c’è un ricordo decisamente più piacevole in particolare per i tifosi rossoneri: 1° Maggio del 1965, Italia-Galles, prima convocazione della storia di uno, anzi due, giocatori rossoneri, Romano Micelli e Vittorio Cosimo Nocera. “Fu proprio Fogli” – come ricorda lo storico segretario rossonero Peppino Affatato – a fare il passaggio in profondità a Nocera che realizzo’ la rete del definitivo 4 a 1″.
Ma i ricordi che legano Fogli a Foggia non si fermano qui. Romano infatti sedette sulla panchina dei rossoneri nel sofferto campionato di Serie C 1983-84, fino alla vigilia del triste fallimento della vecchia Unione Sportiva Foggia di Fesce (come ci ricorda il nostro “storico” Walter Guarini), venendo sostituito proprio da Nocera. Una stagione tribolata, segnata dal primo fallimento della storia rossonera, e conclusa con una non facile salvezza, con appena un +2 sulla Civitanovese, quarta retrocessa. Racconta Peppino Affatato: “Fu una stagione difficilissima…che terminò, purtroppo, con il fallimento fiscale della Società. Fogli era un tecnico preparato… oltretutto un Signore e portatore di grande esperienza calcistica per quello che aveva fatto e vissuto come calciatore. Per lui a Foggia fu purtroppo un anno sbagliato che poco aveva a che fare con le sue capacità”
Commosso il ricordo di Gianni Pirazzini che di quella squadra (tornata amaramente in C l’anno prima dopo 3 stagioni in B) fu il ds: “un grande campione, una persona straordinaria, con cui ho avuto il piacere di lavorare quando era allenatore del Foggia.”
Anche noi di ilFoggia.com ricordiamo Fogli, auspicando possa fare altrettanto anche il Calcio Foggia.
Giancarlo Pugliese
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Foto di copertina: Fogli, Affatato e Pirazzini; gentile concessione di Gianni Pirazzini