Riapre Zemanlandia? Forse si. Intanto il FOGGIA batte 4-1 il Potenza e si piazza al terzo posto in classifica all’inseguimento del Monopoli, dietro al Bari secondo e davanti a tutte le altre squadre a 4 punti per differenza reti. Con Zeman si scherza poco ed i peggiori di Viterbo, vale a dire Petermann e Merola, vengono fatti accomodare in panchina.
Passa subito in vantaggio il FOGGIA: Merkaj dalla destra calibra un perfetto traversone con parabola arcuata che plana verso il secondo palo. La tigre Ferrante vola in cielo, colpisce con la fronte piena e realizza la rete del vantaggio. Non sappiamo se abbiamo pianto di gioia o se ci siamo commossi a rivedere quello che Vincenzo Traspedini faceva 55 anni prima col 9 sulle spalle a volare più in alto di tutti e a segnare di testa. Davvero tale quale! Per chi non avesse visto segnare Traspedini dal vivo, può accontentarsi della foto di Pelé che anticipa Burgnich nella finale di Coppa Rimet 1970 all’Atzeca. Elevazione perfettamente sovrapponibile a quella dell’argentino Alexis Ferrante!
Continua ad essere incisivo il FOGGIA, anche se offre il fianco alle ripartenze lucane ma nelle chiusure è più veloce. Si temevano i centimetri dei potentini sulle palle alte, ma a parte Ferrante del quale abbiamo già raccontato, sono le torri difensive del FOGGIA ad avere la meglio sugli avanti rossoblu: Markic sembra la Garisenda e Sciacca la torre degli Asinelli. Sapevamo che il centrocampo a 5 del Potenza poteva prendere in mano il pallino del giuoco contro i 3 centrocampisti del FOGGIA, ma conoscevamo l’antidoto: palla lunga o a scavalcare i centrocampisti avversari oppure lanci sulle fasce ad attaccare gli spazi e gli uomini di Zeman eseguono alla lettera, velocissimi nell’uno contro uno, con Gallo che quando esce palla al piede ricorda un signor giocatore quale Gallardo del Crotone.
Il FOGGIA si vede negare un rigore netto per fallo di mano in area e la prima frazione di gara termina tra gli scroscianti applausi del pubblico presente. In avvio di ripresa il Potenza pareggia ed ammutolisce lo Zaccheria. I tifosi sono preoccupati perché i lucani non demordono, prendono le redini della gara e continuano a tirare in porta, poiché il FOGGIA non fa più filtro a centrocampo. A quel punto il Magister deve fare qualcosa ed ecco Petermann al posto di uno spento Maselli che non fa da cerniera davanti alla difesa e Di Grazia in luogo di Ferrante che aveva dato tutto.
Petermann prende in mano le chiavi del centrocampo, la differenza si nota eccome. Il pubblico riprende ad incitare il FOGGIA. I tifosi forse non ci credono nel vedere una squadra leggermente ferma sulle gambe, ma nonostante ciò il tifo aumenta sempre di più, fino ad esplodere in un boato quando proprio Petermann segna un eurogol, tirando da lontano e mettendo il pallone di poco sotto la traversa. Lo Zaccheria è una bolgia dantesca e prima Merkaj e poi Curcio riaprono Zemanlandia.
Le luci sono accese, le giostre funzionano tutte. Anche Ballarini sempre pronto e Vigolo ingiudicabile entrano a farne parte. Curcio segna la sua 15^ rete nel FOGGIA raggiungendo al 68° posto Diotallevi, Micheli, Rognoni e Roy (quanta bella gente!), mentre il FOGGIA migliora il primato della differenza reti contro tutte la squadre affrontate in 101 anni di storia proprio contro il Potenza: da +37 a + 40. Il primato in negativo di -35 è con l’Inter. Zeman è alla 94^ vittoria col FOGGIA secondo solo a Vincenzo Marsico con 95. Ora vediamo se sabato sera contro la Turris funzionerà ancora il luna park. Nel frattempo altro giro, altra corsa, gettonarsi alla cassa!