La creatività finanziaria dei blaugrana: Umtiti, da tempo ai margini, ha accettato che il suo contratto sia splamato fino al 2026

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

Di fronte alle complessità del mercato e alle grandi difficoltà economiche, il Barcellona mostra creatività. Il 3 gennaio scorso al Camp Nou è stato presentato Ferran Torres, appena acquistato per 55 milioni di euro più 15 in variabili dal Manchester City. Quel giorno l’estremo ex Valencia si è preso il Covid e l’ha passato anche al presidente Joan Laporta che in sede di presentazione l’abbracciava con grande trasporto.

Alleggerire

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La positività del nazionale spagnolo ha fatto guadagnare qualche giorno al Barcellona, che aveva un problema: il salary cap ridotto all’osso non permetteva di iscrivere Ferran Torres. Bisognava alleggerire, e non di poco, la massa salariale. Tanti i giocatori sul mercato, Luuk de Jong, Dest, Samuel Umtiti, Demir, Coutinho, pochi gli acquirenti. Il brasiliano è stato piazzato all’Aston Villa, con lo stipendio relativo alla seconda metà della stagione condiviso tra i due club. Un bel risparmio, ma non ancora sufficiente per iscrivere Ferran Torres.

La spalmatura

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Questa mattina però è stata trovata la soluzione, annunciata da un comunicato del club. Che ringraziando Samuel Umtiti per la disponibilità ha annunciato che il campione del mondo francese, un ginocchio offeso, appena una presenza e 90 minuti di gioco nei primi 5 mesi della stagione, sul mercato da mesi ma fermo nella sua decisione di rifiutare le proposte presentategli, ha prolungato fino al 2026 il suo attuale contratto col Barça, senza aumenti. Una spalmatura in piena regola che ha permesso di ridurre il monte ingaggi della stagione 21-22 e permettere così il tesseramento di Ferran Torres. Che quindi, se avrà superato il Covid, dopodomani potrà debuttare nel Barça contro il Madrid. Xavi accontentato, grazie a Umtiti.

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