Il 12 giugno 2021 il danese ex Inter veniva strappato alla morte sul campo. In scadenza con il Brentford, tratta con gli Spurs

Un anno fa preciso, 12 giugno 2021. Campionato Europeo, Danimarca-Finlandia a Copenaghen. Un derby scandinavo, una partita tranquilla fino al minuto 43 del primo tempo, quando, su una rimessa laterale, Christian Eriksen, centrocampista della Danimarca e dell’Inter, cade a terra. Lì per lì sembra uno scivolone goffo, provocato forse da un infortunio muscolare, ma bastano pochi secondi per comprendere come sia altro. Eriksen rimane inerte, qualche giocatore si avvicina e si porta le mani alla testa, sullo stadio Parken cala un silenzio angosciante. Minuti lunghi come ore anche per milioni di telespettatori, tanti spengono il televisore. Arrivano i soccorsi, i compagni fanno scudo per sottrarre Christian alle telecamere. La compagna Sabrina Kvist Jensen scende sul prato e viene abbracciata da Simon Kjaer, il capitano dei danesi, difensore del Milan. Eriksen sembra morto, Eriksen è morto.

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