L’ex interista e la sua nuova vita al Brentford: “Ho fatto tanti test, sono stato paziente, tutto è andato come speravo. Mi manca un po’ la velocità nel tocco, ma sto bene”

La sua nuova vita si chiama Brentford. Christian Eriksen si è raccontato sui canali social del club inglese partendo dal fatto che aveva avuto la speranza di tornare a giocare a calcio “solo due giorni dopo aver subito l’arresto cardiaco all’Europeo”. Lo svedese non è potuto restare in Italia all’Inter perché per le nostre leggi in materia non avrebbe mai ricevuto l’idoneità per giocare.

Convinzione

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Il 29enne è stato dotato di un defibrillatore impiantabile pochi giorni dopo il collasso. “Nei giorni dopo l’arresto cardiaco ho capito cosa mi era successo. Poi sono iniziati tutti i test, ho iniziato a fare mille domande ai dottori, e da lì pian piano è arrivata la convinzione di poter tornare lentamente a giocare a calcio. Il cuore ha reagito bene, ho dovuto essere paziente, ma mi sono fidato del mio allenatore e del mio medico e ho seguito il piano che hanno fatto e questo mi ha reso a mio agio e rilassato al riguardo: tornare alla normalità”.

Periodo

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Dopo l’incidente della scorsa estate, l’ex interista si è allenato con l’Odense e le giovanili dell’Ajax mentre riprendeva pian piano la sua forma fisica. “È stato il periodo più lungo in cui non ho giocato a calcio - ha detto -. Sono stato fortunato a non aver subito infortuni. Stare senza calcio per sei o sette mesi è tanto. È stato molto difficile. Poi finalmente ho toccato un pallone su un campo, ho annusato l’erba, le scarpe da calcio, e tutto è tornato alla normalità. Fisicamente sono in un’ottima condizione, è solo il tocco col pallone che deve tornare veloce come prima. Vedremo come reagirà il mio corpo, intanto mi sento molto bene. Nei prossimi mesi mostrerò che sono ancora un calciatore”.

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