Un’autentica impresa. Solo così può essere definita la vittoria in campionato del Sorrento, arrivata a un passo dal gong grazie a uno spericolato sorpasso ai danni della ben più quotata Paganese di Domenico Giampà. I rossoneri, vincendo ieri ad Angri nell’ultima giornata, hanno superato gli azzurostellati, sconfitti invece nell’altro testacoda a Tivoli: in questo modo hanno superato in extremis gli avversari, che a 90′ dalla fine erano a +1, e centrato la promozione in serie C che per lo storico club della Penisola rappresenta un ritorno nel professionismo dopo 9 anni.
A guidare nell’impresa i sorrentini è una “vecchia conoscenza” del calcio foggiano. Si fa per dire: è stato forse il tecnico più “fugace” della storia del Foggia. Parliamo di Enzo Maiuri, allenatore del Foggia per appena 12 giorni, dal 29 settembre al 10 ottobre del 2020. Ninni Corda lo aveva scelto per sostituire Eziolino Capuano, in rotta col dg sardo dopo il precampionato e lo scarso feeling instaurato tra i due. Un precampionato travagliatissimo dal punto di vista della panchina, con un Foggia promosso in C il 31 Agosto dopo la sentenza a carico del Bitonto per i fatti inerenti la combine della stagione precedente contro il Picerno. Tra ricorsi e controricorsi, la certezza del nuovo campionato arrivò però solo in pieno settembre. Maiuri, tecnico molto stimato da Peppino Pavone, arrivò a Foggia tra la curiosità della tifoseria e i favori di buona parte della critica sportiva sulla scorta dell’ottimo torneo disputato proprio a Sorrento l’anno prima. L’esperienza però fu brevissima: neanche due settimane, prima che divergenze di vedute sul mercato e sull’organico da costruire (il Foggia infatti quell’anno usufruì di una proroga sulle contrattualizzazioni proprio per il ritardo sulla sentenza definitiva che ne decretò la promozione) portassero il tecnico lombardo d’origine ma tarantino d’adozione a rinunciare alla panchina dei rossoneri. E se il duo Corda-Felleca virò poi sulla (felice) scelta di Marchionni, per Maiuri arrivarono tre esperienze tutte in Campania: Cavese (chiamato da Pavone per allenare una squadra giovanissima con una società in difficoltà), quindi Casertana e infine il ritorno al Sorrento con cui in serie D aveva affrontato il Foggia di Corda da avversario facendo un’ottima figura e lanciando un under di buone speranze come Gaetano Vitale (approdato poi proprio in Capitanata, dove disputò un’ottima stagione).

Ed è col “suo” Sorrento che arriva per Maiuri quella che probabilmente è la stagione del riscatto e della (meritata) consacrazione. Partita per salvarsi con un organico giovanissimo e lontano anni luce dai “grandi nomi” dei principali competitors del girone G, a cominciare da Paganese e Casertana, la squadra sorrentina ha sorpreso tutti prendendo ben presto la testa del campionato, e conducendolo per buona parte della stagione. E così, in sordina, nasce in riva al Golfo un sogno che diventa realtà dopo una stagione fantastica, coronata dal sorpasso nella volata finale ai danni di una Paganese fortissima, ricca di calciatori con esperienza nel professionismo (Giuseppe Esposito in difesa, l’ex rossonero Peppe Sicurella a centrocampo, gli attaccanti De Felice, Maggio e D’Agostino, tutti in doppia cifre) e con l’altrettanto poderosa Casertana di Vincenzo Cangelosi (anche qui qualche ex satanello: Bollino e Turchetta, oltre agli espertissimi Rainone, Manzo, Casoli e Nick Ferrari) lasciata alle spalle. Un’annata straordinaria per la compagine allenata da Vincenzo Maiuri che da rivelazione si è trasformata in certezza di partita in partita. Il successo decisivo per i costieri arriva sul rettangolo verde dell’Angri (alla ricerca di punti preziosi per evitare i playout): preziose le marcature di Petito al 19′ e di Scala al 78′ (entrambi under), nel recupero c’è spazio anche per la ciliegina con lo 0-3 definitivo, siglato da Simonetti al 97′. Ma trepidazione e gioia finale corrono sul filo delle notizie che arrivano da Tivoli dove gli azzurrostellati di Domenico Giampà crollano clamorosamente nonostante il vantaggio iniziale di De Felice: nella ripresa infatti si concretizza la rimonta laziale con Fall, Mastropietro e Coquin per il 3-1 finale che consegna invece la salvezza ai laziali. A Sorrento è festa grande, con Maiuri, in tandem con il ds Alessandro Amarante, grandi protagonisti nella costruzione di una squadra strutturata sull’inserimento di tanti giovani nell’ossatura base caratterizzata dall’esperienza del capitano Davide Cacace.
Il triplice fischio finale sul campo fa esplodere la festa a Sorrento ed in tutta la penisola sorrentina.  Per la società che annovera come main sponsor la Msc dello svizzero (ma di origini sorrentine) Gianluigi Aponte è una promozione che consolida la gloriosa tradizione del club che vanta nel suo palmares anche un campionato di serie B (1971-72) grazie ad una promozione arrivata appena due anni dopo il primo approdo in serie C.

Giancarlo Pugliese

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