L'allenatore del Nizza ha parlato della tentativo di suicidio e delle condizioni del giovane calciatore francese che ha tenuto il mondo del calcio con il fiato sospeso
"Il messaggio che voglio far passare è di rispettare la vita privata di Alexis". Così Francesco Farioli, allenatore del Nizza, sulla vicenda che ha visto coinvolto Alexis Beka Beka. Il classe 2001 ha minacciato il suicidio nella giornata di venerdì (Qui la notizia completa). Per fortuna, si è evitato il tragico gesto anche grazie all'intervento di una psicologa e delle forze dell'ordine.
"Quanto successo ci ha molto toccato"
—Non è stata una conferenza stampa facile per Francesco Farioli. Il suo Nizza, dopo un avvio importante di stagione, affronterà il - sorprendente - Brest. I pensieri, però, erano tutti per Alexis Beka Beka: "Oggi non è un'abituale vigilia del match. Quanto successo ieri ci ha molto toccato. Parlo dello staff, dei giocatori, del club e dei tifosi, ma in generale di tutto il mondo del calcio. Per fortuna Alexis sta bene, sta ricevendo tutte le attenzioni necessarie", ha commentato l'allenatore italiano.
"I calciatori non sono supereroi"
—L'ex allenatore dell'Alanyaspor ha poi lanciato un messaggio di sensibilizzazione: "Vorrei sottolineare il lavoro eccezionale che ha realizzato Sofia, la nostra psicologa, dopo tre mesi. Ha dato prova di grande sensibilità: se siamo qui oggi, dobbiamo dire grazie a lei - ha proseguito Francesco Farioli - La gente pensa che i giocatori siano tutti supereroi. Dei grandi sportivi come Tyson Fury o Michel Phelps hanno parlato pubblicamente dei loro problemi. Dobbiamo mostrare tutti maggiore sensibilità verso le persone che ci stanno attorno".
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