Ora può giocarsi l’accesso ai quarti di finale contro il Darmstadt, altro club di seconda categoria che in classifica ha ben 11 punti in meno...

I più a nord di tutti. Che per una sera diventano i più grandi di tutti. Il Kiel ha eliminato il Bayern Monaco dalla Coppa di Germania. Erano 17 anni che i bavaresi non uscivano in coppa contro una squadra di categoria minore (l’ultima volta contro l’Aachen), ed era dal novembre della stagione 2000-01 che non venivano eliminati così presto dalla competizione. L'impresa è riuscita al Kiel, appunto, squadra della grande città più a Nord della Germania, che è rimasta nella massima serie tedesca fino all’anno della creazione della Bundesliga (1963).

In precedenza aveva vinto il campionato nel 1912, arrivando secondo nel 1910 e nel 1930, ma non è fra i 56 club che sono riusciti a partecipare, almeno una volta, alla Bundesliga. Anzi, è stato promosso nella seconda divisione nazionale nel 2017, dopo 36 stagioni vissute fra terza e quarta serie.

La quasi impresa

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Attualmente il Kiel è terzo in classifica nella Zweite Bundesliga, posizione che a fine stagione permetterebbe alla squadra di fare lo spareggio con la terzultima della massima serie nazionale. In realtà il club ha sfiorato il doppio salto (dalla terza alla prima serie) nel 2018, quando, da neo promossa, perse lo spareggio di fine anno con il Wolfsburg. Da quel momento i risultati sono stati in calo: sesto posto nel 2018-19, undicesimo nel 2019-20. In questa stagione è la squadra meno battuta del campionato (ha perso appena 2 gare su 15), e dopo aver buttato fuori il Bayern dalla coppa può giocarsi l’accesso ai quarti di finale contro il Darmstadt, altro club di seconda categoria che in classifica ha ben 11 punti in meno.

Gli eroi

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Il successo contro il Bayern campione di tutto è merito, in particolare, di tre persone: il primo è il capitano Hauke Wahl: difensore centrale classe 1994, nell’ultimo minuto di recupero, si è spinto in avanti, segnando, di spalla, la rete del 2-2 che ha costretto i bavaresi ai supplementari. “Prima della partita non lo avrei mai detto – ha ammesso Wahl a fine gara –. Una prestazione incredibile, è stato pazzesco. Non avevamo nulla da perdere, lo abbiamo sempre detto. Ora possiamo farci una birra e festeggiare”. Altro eroe di giornata è Ioannis Gelios, il portiere: dopo l’errore sul gol del vantaggio di Gnabry (che però era in fuorigioco, ma a questo punto della competizione non c’è la Var), si è rifatto parando il rigore di Roca. Pur essendo di origini greche (ha giocato 4 partite con la nazionale U21), è nato e cresciuto proprio in Baviera. Ha cominciato a giocare a calcio con l’Augsburg, che per diversi anni lo ha però fatto giocare con la seconda squadra, senza mai realmente credere in lui. Il Kiel lo ha comprato nell’estate del 2019 dall’Hansa Rostock, facendogli fare finalmente il salto di qualità. Nella scorsa stagione, in realtà, il titolare era Domini Reimann, in questa sarebbe dovuto essere Thomas Dähne, al quale Gelios ha però rubato il posto in fretta. “Il mister ci ha detto che, una volta arrivati ai rigori, avevamo la possibilità di passare – ha spiegato il portiere –. Mi sono sentito responsabilizzato”. Ed è stato decisivo.

Impossibile, infine, non parlare di Fin Bartels, autore prima del momentaneo 1-1 e poi del rigore decisivo. Il 33enne è tornato a Kiel, città nella quale è nato, in estate dopo che gli era scaduto il contratto con il Werder Brema con cui, dal 2014, aveva totalizzato 120 partite in Bundesliga. In Germania, alla sua età, i giocatori vengono considerati finiti. Il Kiel ha puntato su di lui e la sua esperienza per cercare di centrare per la prima volta la promozione in Bundesliga. Per ora la squadra è in piena corsa, intanto però in coppa ha fatto la storia. E Kiel, la grande città più a nord della Germania, per una sera diventa anche la più grande.

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