Riguardando indietro alla sua ultra trentennale carriera a Old Trafford, lo scozzese spiega che l'unico punto fisso di una squadra composta dai suoi migliori giocatori sarebbe uno di quelli meno celebrati. E neanche un attaccante, escludendo...CR7!
Molti allenatori al mondo, anzi, forse tutti, vorrebbero essere Sir Alex Ferguson. Guardando la bacheca dello scozzese, difficile dare loro torto… Ben 13 Premier League, 2 Champions e una infinità di altri trofei per l’allenatore che più di tutti, numeri alla mano, ha segnato gli ultimi trent’anni di calcio. Anzi, ormai trentacinque, perché il 6 novembre 1986 cominciava la sua avventura alla guida del Manchester United. In carriera di detrattori Ferguson ne ha avuti davvero pochi, anche perché i risultati hanno sempre parlato per lui, ma tutti quelli che non lo apprezzano hanno sempre cercato una giustificazione: con tutti quei campioni, difficile non vincere.
FENOMENI - Sbagliato. E a dirlo è lo stesso Sir Alex che, riguardando indietro alla sua ultra trentennale carriera a Old Trafford, spiega al Sun che l'unico punto fisso di una squadra composta dai suoi giocatori sarebbe uno di quelli meno celebrati. E neanche un attaccante, nonostante negli anni lo United abbia avuto fior di centravanti capaci di segnare gol a grappoli. Dunque, la sorpresa è enorme, perchè il titolare fisso di Ferguson non è neanche Cristiano Ronaldo, bensì...Denis Iriwn. "Sinceramente, direi che sarebbe lui l'unico fisso nella mia squadra. Durante una partita a Highbury all'ultimo pallone ha sbagliato un passaggio, Bergkamp ha preso il pallone e ha segnato. Dopo il match, la stampa gli chiedeva se fosse deluso per quello, ma lui ha risposto 'beh, un errore ogni 10 anni non è una cattiva media'. Era un giocatore incredibile".
CRISTIANO - Non un campione, però, a differenza di alcuni dei suoi calciatori del passato. “Non voglio criticare né tantomeno mancare di rispetto a nessuno dei calciatori che ho avuto nella mia carriera al Manchester United, ma solamente quattro di loro meritano l’etichetta di calciatore di livello mondiale”, scrive Sir Alex sul suo libro “Leading”. “Cantona, Giggs, Scholes e Ronaldo. E di tutti e quattro, Cristiano era come lo splendido puntale di un albero di Natale bellissimo”. Una metafora particolarmente adatta per spiegare come il portoghese sia stato proprio la ciliegina sulla torta di una squadra che è il tecnico scozzese aveva creato nel corso del decennio precedente. E che spiega perfettamente ragione il rispetto che uno dei migliori tecnici di sempre ha per un calciatore che, a Manchester e non solo, ha scritto e continua a scrivere la storia di questo sport. Anche se non è titolare fisso nella top XI del "boss"!
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