Il Foggia torna a fare il gambero e conferma la tradizione negativissima del primo match dell’anno nuovo. Se la vittoria roboante a Latina aveva fatto immaginare scenari di ascesa con il vento in poppa e il 4° posto ad appena una manciata di punti, il terribile Picerno di Longo riporta tutti sulla terraferma. Confermando i problemi della squadra di Gallo contro avversari “irriverenti” sul piano del gioco e a trazione anteriore nell’atteggiamento in campo. Si rivede dunque parte dei film già visti contro Cerignola e Giugliano (con perfino lo stesso punteggio finale). E sì, perchè il Picerno è squadra che gioca a calcio, prediligendo un gioco fatto di scambi rapidi, raddoppi sistematici e continua ricerca di profondità, senza fronzoli da “tiki-taka”. I lucani costituiscono in questo momento l’equipe più in forma del torneo: con quella di oggi l’impressionante progressione dell’ultimo trimestre si aggiorna a ben 7 vittorie nelle ultime 10 gare. Un successo che vuol dire anche sorpasso in classifica, raggiugendo il sesto posto provvisorio a quota 38 punti. Di contro, il Foggia, che pure era partito benissimo, si lecca le ferite, pagando in parte anche un atteggiamento vagamente passivo dopo il vantaggio iniziale e, se vogliamo, anche la carenza di alternative nei cambi, in particolare nel reparto avanzato. Prova ne è l’ingresso del giovane (e quasi esordiente) Iacoponi nella ripresa (D’Ursi infatti non c’è più e “l’infortunato” Vuthaj è ormai da tempo fuori dal progetto) che ha sui piedi la palla decisiva per un 3 a 1 chiudi-gara: sprecata.
LA PARTITA – Satanelli da subito in vantaggio al 7′, con Garattoni che converte dopo una bella triangolazione con Peralta: tiro sul primo vincente, con Crespi non incolpevole. L’estremo difensore ospite, però, si riscatta subito dopo con la parata proprio su Peralta. Il Picerno sembra faticare a reagire, e le partita si abbassa di ritmo, ma al 39′ ecco la magia di D’Angelo a pareggiare con un tiro a giro sotto l’incrocio dopo la palla persa da Schenetti. Arriviamo quindi al secondo tempo, in cui il Foggia cresce con il passare dei minuti, trovando poi il meritato vantaggio al 69′ con Ogunseye, pescato da Costa.
La gioia dura solo quattro minuti, perché poi Guerra capitalizza un inedito schema costruito sulla punizione calciata da Dettori e impatta con un tap-in inesorabile dopo la respinta di Nobile . Una mazzata importante per il Foggia, che in un paio di occasioni rischia di capitolare: cosa che avviene a due minuti dal 90′ dopo un errato disimpegno di Leo che innesca la ripartenza a due tocchi dei rossoblu: arriva così il decisivo gol di Golfo, che, scattato sul filo del fuorigioco complice una linea difensiva pugliese decisamente rivedibile, batte Nobile in uscita e mette il cappello sul ribaltone dei suoi. Lucani in visibilio; il Foggia, con la testa al mercato, rumina sulla quarta sconfitta interna di stagione: lo score di sconfitte totali sale a 8. Tante quante nell’intera regular season di Zeman nello scorso anno.
Giancarlo Pugliese
IL TABELLINO / FOGGIA-PICERNO 2-3
RETI: 7′ Garattoni (F), 39′ D’Angelo (P), 68′ Ogunseye (F), 72′ Guerra (P), 88′ Golfo (P).
FOGGIA (3-5-2): Nobile; Leo, Di Pasquale, Rizzo; Garattoni, Schenetti (65′ Frigerio), Petermann, Di Noia (82’ Odjer), Costa (81′ Nicolao); Peralta (65′ Iacoponi), Ogunseye. Panchina: Illuzzi, Dalmasso, Kontek, Papazov, Sciacca, Markic, Peschetola, Battimelli, Tonin. All. Gallo.
PICERNO (4-2-3-1): Crespi; Novella (90′ Ferrani), De Franco, Garcia, Guerra; Dettori (77′ Ceccarelli), De Cristofaro, De Ciancio; Kouda (62′ Setola), Diop, D’Angelo (77′ Golfo). Panchina: Albertazzi, Allegretto, Albadoro, Santarcangelo, Pagliai, Monti, Gammone. All. Longo.
ARBITRO: Castellone di Napoli. Assistente: Giudice di Frosinone e Cardona di Catania. IV: Pascarella di Nocera Inferiore.