Un punto che fa tanto morale e un po’ di classifica, in una partita in cui ai rossoneri è mancato solo il gol. Lo zero a zero del Foggia Calcio sul campo dell’Avellino è un ulteriore passo avanti nella crescita del gruppo che, per la prima volta in questa stagione, dimostra di avere per larghi tratti anche una manovra fluida e convincente. Soprattutto ad inizio partita quando sono i rossoneri a fare la voce grossa contro un Avellino certamente in difficoltà (zero punti nelle prime due partite) ma pur sempre costruito per vincere il campionato. E come se non bastasse gli irpini venivano dalla scossa del cambio di allenatore con l’addio di Rastelli e l’arrivo dell’ex rossonero Pazienza. A contribuire ai miglioramenti sarà stato anche il ritorno al vecchio modulo?
FORMAZIONE – Già, perché Cudini al Partenio cambia assetto e passa dal 4-3-1-2 al 3-4-1-2. Salines ottiene una maglia da titolare nel terzetto di difesa, mentre non è tra i titolari il play Marino. La funzione di costruire gioco è di fatto affidata a Schenetti, che fa da spola tra il centrocampo e attacco. Cambia anche l’attacco, dove a far coppia con l’under Tonin c’è Beretta. Il nuovo modulo sembra donare pericolosità a Garattoni, nuovamente sulla fascia con licenza di attaccare la porta avversaria.
PRIMO TEMPO – Non è quindi un caso se al 4’ un cross teso da sinistra di Rizzo trova lo stacco perfetto di Garattoni, che di testa manda a lato di poco. Al 10’ Schenetti fa tutto da solo: si accentra da sinistra, calcia di destro e impegna il portiere alla deviazione in angolo. Al 15’ Di Noia manda a lato con un tiro dalla distanza. Il Foggia vive il suo momento migliore e ha in mano la partita con l’Avellino costretto sulla difensiva. E al 16’ la squadra di Cudini urla al gol: azione insistita sulla sinistra, rasoterra dal fondo per Beretta che davanti a sé ha tutta la porta. L’attaccante calcia ma trova una deviazione di un difensore e poi di un compagno a negargli il gol. L’Avellino si fa notare solo al 22’ con un tiro di Cancellotti dai venti metri. controllato facilmente dal portiere. Troppo poco per una big del campionato. Al 27’ una bella azione del Foggia, che costruisce una trama lunga e articolata di passaggi, manda al tiro Di Noia, ma la staffilata rasoterra esce di poco a lato. Al 30’ Cancellotti prova anche lui il radente dalla distanza, ma la mira è centrale e il portiere para.
SECONDO TEMPO – La ripresa mostra un gioco più equilibrato e ritmi più lenti. Al 64’ un cross da destra consente il colpo di testa a Patierno, ma Nobile è attento e salva. Un minuto dopo l’Avellino chiede inutilmente il rigore per un atterramento in area dello Patierno. Poco dopo sempre l’attaccante impegna il portiere alla respinta con i pugni. All’ 86 è Peralta, invece, subentrato a Beretta, prima manda alto e poi sfiora il palo con due conclusioni dalla distanza. Il finale è tutto irpino. Al 92’ Npbile deve volare per respingere un tiro dalla distanza di Palmiro. Poco dopo Tounkara (subentrato a Tonin) risponde con una conclusione dalla distanza controllata dal portiere. Ma il vero brivido arriva al 95’ quando Patierno, innescato da un errore in disimpegno di Vacca, divora il gol vittoria spedendo a lato tutto solo davanti al portiere.
Foto: Antonellis