“Povero diavolo…” cantava Riccardo Cocciante, senza saper di aver cucito i versi addosso al Foggia Calcio di questi giorni. I rossoneri perdono 0-1 il derby dello Zaccheria con il Cerignola e inanellano la seconda sconfitta consecutiva. A decidere il match è un rigore di Paolucci a metà ripresa. Il “ko” è stato l’apice di una settimana tremenda, aperta dalla sconfitta di Potenza contro il Sorrento e proseguita con la crisi tecnica: prima le dimissioni di Capuano, poi quelle di Brambilla, richiamato invano al capezzale del Foggia. In panchina contro l’Audace si è seduto Cosimo Zangla, ex secondo del tecnico di Pescopagano. A lui è andato il difficile compito di traghettare la squadra verso una nuova gestione, nel mare tempestoso di uno Zaccheria indispettito dai recenti sviluppi sportivi del club. Sulla partita poco da dire.

E’ stata brutta e spigolosa. Il Cerignola ha giocato più da squadra, soprattutto in fase difensiva e di recupero della palla, difettando nella trequarti rossonera. Il Foggia ha difeso con un po’ di affanno e in attacco ha espresso idee annebbiate. Gli attaccanti spesso sono stati statici nelle loro posizioni, Pochi incroci, movimenti e tentativi di offrire aiuto ai portatori di palla, venendo incontro. Il centrocampo soffre questa situazione e spesso lancia lungo, facilitando il compito della difesa avversaria. Quando invece prova a manovrare in maniera più articolata non si contano gli errori. Il Cerignola, che non brilla, si gode i tre punti di “corto muso”.

FORMAZIONE – Come già scritto, spetta a Zangla traghettare il Foggia verso il nuovo allenatore e per farlo si affida alla formazione tipo. Schiera il 4-3-3 con gli stessi undici scesi in campo a Potenza contro il Sorrento. De Lucia in porta; difesa a quattro con Salines, Parodi, Carillo e Felicioli; Danzi è il play con Mazzocco e Tascone mezzali. In attacco Murano si posiziona al centro con Millico ed Emmausso ai suoi lati.

PRIMO TEMPO – La partita è spigolosa e nervosa. Si fa preferire il Cerignola, che all’ 8’ viaggia spedito in verticale sull’asse Paolucci- Jallow. Il primo lancia in profondità l’attaccante, che sbuca tra le maglie difensive rossonere e anticipa il portiere accarezzando il pallone con l’esterno destro, ma la palla esce di poco a lato. Il gol sarebbe stato però inutile, perché l’assistente aveva ravvisato posizione di offside. Al 27’ la prima occasione per il Foggia. Millico mette al centro un cross pennellato per la testa di Murano. L’attaccante colpisce bene, ma mira centralmente e il portiere para in due tempi (con il brivido di fermare la palla proprio sulla linea di porta).

Il Cerignola, che batte una serie interminabile di calci d’angolo, va vicino al gol in due occasioni. Prima Salvemini si vede respingere da De Lucia un colpo di testa su cross di Tentardini, poi tocca a Gonnelli impattare di testa, con la difesa del Foggia che devia in angolo. Al 34’ Millico prova a risolverla da solo: intercetta un passaggio in orizzontale a centrocampo, innesca un contropiede palla al piede, rientra sul destro e calcia a giro, ma la mira è da dimenticare. Sono timide e vane le proteste dei rossoneri al 43’quando chiedono un calcio di rigore per una spallata ai danni di Salines lanciato a rete su delizioso invito di Emmausso. L’esterno dauno sembra cercare un po’ il contatto e l’arbitro lascia continuare.

SECONDO TEMPO – Dopo l’intervallo la partita viaggia su binari ormi consolidati. Al 51’ Zangla cambia. Escono Millico e Salines ed entrano Orlando e Silvestro. Al 59’ tocca a Gargiulo entrare al posto di Tascone, colpito da crampi. Un minuto dopo lo Zaccheria trema per un fallo da rigore su Russo. Le proteste sono vibranti, ma anche in questo caso l’arbitro lascia continuare. Ancora un minuto e il Foggia si salva nuovamente grazie a una deviazione propizia sulla conclusione di piatto di Ruggiero, ben imbeccato da un cross da destra di Russo. Il gol sembrava cosa fatta.

Piovono fischi dalle tribune per lo scampato pericolo. Il Cerignola attraversa un momento buono e al 66’ Ruggiero, mina vagante nella trequarti rossonera, prova la conclusione dal limite, senza però inquadrare lo specchio. Al ecco 70’ l’episodio chiave: Felicioli atterra vistosamente in area Russo e l’arbitro questa volta decreta la massima punizione. Dal dischetto il Cerignola trasforma con Paolucci. Palla da una parte portiere dall’altra. Zero a uno. Zangla le prova tutte. Escono Danzi e Felicioli per Zunno e Vezzoni, ma non cambia niente. Anzi, all’87’ i rossoneri restano in dieci per il rosso diretto a Silvestro (fallaccio a centrocampo). La partita si chiude con i fischi sonori e la contestazione del pubblico di ogni settore dello stadio.

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