Il brivido è quello del recupero. Ferrante, subentrato nell’intervallo, guadagna un calcio di rigore e lo realizza nonostante il piede d’appoggio ceda sul più bello. Palla nell’angolino e gol del 2-1. Oltre il finale, però, il film visto è di quelli vecchi, quasi in bianco e nero. Almeno per quel che riguarda il primo tempo. Il Foggia sbaglia in impostazione e regala palloni al Catania. Di conseguenza uno dei pochi tiri in porta degli etnei diventa un gol pesante come un macigno. Di contro, il Foggia arriva al tiro più volte, ma servono una decina di conclusioni per mettere a segno una rete. E se la trama è di quelle ben note, anche i “dialoghi” sono stantii. Il Catania fa gioco senza scoprirsi, facendo leva sulla regia di Izco e sulla vena a tratti incontenibile di Ceccarelli e Russini, che giocano a tutto campo e fanno un figurone al cospetto di un Foggia che si scopre bisognoso della corsa di Gallo a centrocampo e della concretezza di Ferrante in attacco, entrambi partiti dalla panchina.
Tra le certezze di questo Foggia c’è anche un inizio di partita da dimenticare completamente. Al 16′ il Catania è in vantaggio con Russini che, su un cross da destra, raccoglie una respinta di testa di Martino e segna con un tiro sul primo palo, sul quale Alastra non arriva. Il Foggia si sveglia solo al 35′, quando Curcio dal limite ruba palla a un avversario e calcia con forza nel sette, costringendo il portiere al colpo di reni per mettere in angolo. Nel mezzo tanti errori di impostazione e passaggi naif che permettono ai rossoblu di andare in contropiede verso la porta rossonera, senza riuscire a centrarla. Al 40′ il settore dei foggiani grida al gol quando Curcio mette al entro un cross teso da sinistra e trova lo stacco imperioso di Tuzzo che di testa manda di poco a lato con il portiere immobile.
Zeman cambia. Fuori Merkaj e Maselli, dentro Ferrante e Gallo. Ad inizio ripresa, al 48′, il Foggia divora il pari. Cross di Garofalo da destra, palla che arriva nel cuore dell’area dove Tuzzo, da posizione favorevole, di piatto manda incredibilmente alto. Poi tocca a Ferrante Mandare a lato un cross di Curcio e Garofalo mandare alto su contropiede orchestrato e rifinito da Martino. Al 55′ Petermann sbaglia un facile passaggio e manda al tiro il Catania, ma la sfera di Sipos termina di poco a lato. Il pari rossonero arriva al 67′. Punizione di Curcio respinta dal portiere e tap in vincente di Gallo. La rete però non scioglie la gara e l’azione migliore ce l’ha il Catania che, su cross da sinistra, arriva alla conclusione ravvicinata di Rosaia, ma Alastra si oppone e salva. All’86’ Sipos manca il tap in facile facile su cross da destra di Albertini, quando tra l’attaccante e la linea di porta c’era solo il portiere. Nel finale il momento che decide l’incontro. Ferrante viene buttato giù in area, si impossessa della sfera e calcia il rigore. Al momento dell’impattocon la sfera scivola ma infila comunque l’angolino basso della porta Finisce 1-2. Parafrasando il buon Giovannino Stroppa, tre punti e a casa.