Il Benevento studia da capolista e batte 4-0 un Foggia che fa i conti con una crisi di risultati. I numeri parlano chiaro: cinque punti in cinque giornate, frutto di due pareggi e una vittoria. Sono addirittura dieci gol subiti (due a partita), anche a causa di una difesa vulnerabile, perché poco schermata dal centrocampo, sulla carta composto da solo due uomini (di cui uno adattato come Vezzoni) e ulteriormente messo in difficoltà da distanze in campo infinite. Gli avversari affondano con precisione e quando attaccano danno l’impressione di poter far male. E quelle poche volte che sbagliano un passaggio, sono sempre loro ad arrivare primi sul pallone. La “leggerezza” del centrocampo condiziona anche l’attacco. Ad impostare sono, infatti, spesso i difensori, che cercano le punte con lanci lunghi di difficile gestione. I rossoneri, di contro, hanno di che recriminare anche contro la sfortuna e l’imprecisione. Nel primo tempo Emmausso si fa parare un rigore, poi colpisce il palo nella ripresa. I gol avrebbero potuto dare forza e smalto al Foggia, che si rende pericoloso anche in altre occasioni, senza però riuscire mai a segnare, anche a causa delle parate di Nunziante, foggiano doc e promessa del calcio italiano.
FORMAZIONE – Il tecnico Brambilla conferma l’undici sceso in campo contro il Latina (0-0), anche a causa degli infortuni. Millico non è al meglio, così come Danzi, Da Riva e Tascone. Per loro c’è spazio in panchina.
PRIMO TEMPO – La partita, però, è segnata sin dalla prima azione. Al 7’, infatti, il Benevento è già in vantaggio. Oukhadda sbroglia una mischia in area calciando con forza di destro, Perina prova a intervenire ma, colto in controtempo, riesce solo a deviare la sfera con la gamba, senza evitare il gol. Al 12’ il Foggia sfiora il pareggio. Camigliano di testa stacca sul primo palo per deviare un angolo battuto da Emmausso, ma la palla sfila di poco a lato del palo. Nuova mischia in area del Foggia al 16’, ma Manconi non riesce ad emulare il compagno e calcia alto da buona posizione. Al 17’ l’attaccante si riscatta, spedendo in rete di piatto un cross basso da sinistra, sul quale la difesa del Foggia è scoperta ed immobile. Due a zero. Finalmente il Foggia si scuote e comincia a macinare gioco. Al 22’ Murano viene innescato con un lancio lungo proveniente dalla difesa. L’attaccante resiste a un contrasto, entra in area e al momento del tiro viene murato in angolo. Un minuto dopo la difesa del Benevento lascia tutto solo Emmausso davanti al portiere, ma il suo tiro viene respinto con il corpo dal portiere Nunziante, in uscita coraggiosa. Tuttavia il gol sarebbe stato del tutto inutile, perché l’arbitro aveva fischiato un fuorigioco di Felicioli. Il forcing rossonero produce i suoi frutti al 25’, quando il Foggia ottiene un calcio di rigore per un fallo in area su Salines, ben incuneatosi tra i centrali giallorossi. Nunziante, però, è in versione super, a dispetto dei suoi diciassette anni, e ipnotizza Emmausso. Pallone parato e partita bloccata su due a zero. Il Foggia crolla. La squadra si sfalda e aumentano gli spazi tra i componenti di uno stesso reparto. E la difesa va in barca al 35’, quando Simonetti mette giù un’apertura da destra di un compagno. L’esterno taglia con eleganza verso il centro e calcia dal limite mandando la sfera di poco a lato del palo. Per i rossoneri restano le briciole, condite da tanta sfortuna. Come al 38’ quando un difensore sannita salva sulla linea un colpo di testa di Vezzoni su punizione di Emmausso. L’azione più bella del Foggia (e forse l’unica) arriva nel recupero. Una bella triangolazione tra Zunno, Murano ed Emmausso, porta quest’ultimo al tiro al volo, ma la rasoiata viene salvata in angolo da Nunziante. Dopo lo spavento è Manconi a provarci nuovamente per i padroni di casa con una bordata che esce a lato di poco.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con una super parata di Perina, che mette i guantoni su una nuova “cannonata” di Manconi dal limite. Al 54’ il Foggia impreca nuovamente contro la sfortuna. Il palo dice “no” al sinistro ad incrociare di Emmausso, ben incuneatosi in area da posizione defilata. Poi solo Benevento. Un minuto più tardi Lamesta dal limite calcia un rasoterra che manca di poco il bersaglio. Al 60’ Zunno la fa grossa: fallo di mano in area e rigore. Dal dischetto Manconi beffa Perina infilando la sfera tra guantone e palo. Tre a zero. Brambilla cambia al 65’. Escono Felicioli, Murano e Orlando, entrano Ascione, Santaniello e Danzi. I rossoneri passano al 4-3-3 con l’ex Verona in regia. Qualcosa cambia anche se la partita è ormai ampiamente compromessa. Al 68’ Manconi prova la conclusione dal limite, ma la palla e centrale e Perina para. Al 74’ il portiere dei rossoneri deve salvare su tiro da posizione defilata di Lamesta. Al 79’ Emmausso fa tutto da solo. Salta due uomini e tira, ma viene murato in angolo. Subito dopo Brambilla cambia inserendo Mazzocco in luogo di Gargiulo. Nel recupero c’è altra gloria per il Benevento. L’arbitro assegna il terzo rigore della partita (fallo di Vezzoni su Lamesta) e lo trasforma Lanini. Quattro a zero. Per il Foggia è notte fonda.
Fonte foto: Federico Antonellis