Cambio modulo o ritorno al passato? Con questo interrogativo il Foggia Calcio si appresta a vivere la vigilia del match contro il Crotone, in programma sabato allo Zaccheria (inizio ore 14.30). Nell’ultimo match disputato contro l’Atalanta U23, spinto dall’emergenza, il tecnico Rossi ha optato per un offensivo 3-4-2-1. Erano ben otto, infatti, gli assenti. Byar è con il Marocco ai Mondiali U20, Bignami, Rizzo, Petermann, Castorri, Morelli, D’Amico e Fossati erano indisponibili per infortunio. Impossibile riproporre il 3-5-2 visto sin dall’esordio in questo campionato.

Con il Crotone, però, l’infermeria potrebbe finalmente essere meno affollata. Castorri, D’Amico e Fossati potrebbero rientrare tra i disponibili, concedendo a Rossi la facoltà di scegliere su quale assetto puntare.

Che si tratti di centrocampo a cinque o a quattro, di sicuro il tecnico non potrà prescindere da quelli che si sono dimostrati essere delle certezze in questo avvio di stagione. In difesa Buttaro è stato sicuramente l’elemento più continuo e con una maggior personalità, cosa non da poco in una squadra giovanissima. In rampa di lancio c’è anche il centrale Minelli, che acquista minuti e fiducia. In attacco Sylla sembra essere l’unico in grado di fare reparto da solo. Lotta con gli avversari, talvolta anche con troppa foga, tiene palla alta e si prodiga in preziose sponde. Difficile rinunciare a uno come lui in questo momento, anche se lucidità, freddezza e precisione sotto porta hanno sin qui latitato. Per fare gol, serve qualcosa in più.

Già, perché il Foggia soffre il “mal di gol”, con solo cinque gol segnati in otto partite, dei quali solo due griffate da attaccanti (D’Amico con la Casertana e Ilicic con l’Atalanta). Poco. Troppo poco per una squadra che punta alla salvezza senza il patema d’animo dei playout. Il recupero degli infortunati, però, può dare una buona mano. D’Amico e Ilicic (rivali per una maglia nel 3-5-2 oppure compagni di reparto nel 3-4-2-1) sono chiamati a giocare più vicino al riferimento Sylla, per poterlo aiutare a tener alta la squadra e per usufruire del suo lavoro sporto. Non solo. Visti i movimenti del centravanti, portato a giocare spesso lontano dall’area di rigore, sono chiamati a riempire maggiormente gli ultimi sedici metri. In fondo, per essere pericolosi in attacco, bisogna anche esserci… in attacco.

Basterà tutto questo per avere ragione di un Crotone che si presenta allo Zaccheria con la seconda miglior difesa (8 subiti, dietro solo al Cosenza con 7) e con il secondo miglior attacco (15, dietro solo al Casarano) del campionato? Spetterà al campo dirlo, ma di sicuro, per il Foggia, non sarà un compito facile.

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