“Ora non è tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c’è” . Non sappiamo se Fabio Gallo conosca questa nota massima del grande narratore americano Ernest Hemingway. Di sicuro però il tecnico milanese la sta mettendo in pratica. E alla grande anche. Il 2 a 0 al Taranto sigla la terza vittoria di seguito dei rossoneri, con 9 gol realizzati e zero subiti nella mini-striscia: il quarto posto, a lungo baluginato nelle fantasie dei tifosi, è ora realtà. Non solo: quel terzo gradino, designato in estate come obiettivo ideale, a sua volta non è più una chimera. Il vantaggio del Pescara infatti, con gli altri due punti rosicchiati ieri, è appena di 5 lunghezze.
I TEMI – La vittoria del derby allontana, almeno per ora, le nuvolette comunque comparse su un mercato reso quantomeno interlocutorio dal saldo finale: ben 4 giocatori di movimento in meno. Il Foggia ha due elementi fondamentali: sono Costa (in campo nonostante un malessere parainfluenzale) e Garattoni. In questa fase di torneo sta fra i loro piedi e le loro sgroppate il valore aggiunto nel gioco di Gallo, sia per la capacità di percussione in grado di creare superiorità numerica, sia per i numeri, impressionanti, messi finora a referto stagionale: sette assist per il primo, cinque gol per il secondo. Lo si è visto anche contro gli jonici. Oggi, dopo le partenze di Sciacca e Nicolao, sono ancora più insostituibili: il mercato invernale ha lasciato infatti appena otto elementi di ruolo in rosa (compreso il “reintegrato” Markic, rimasto a sorpresa sul groppone del club di Via Gioberti) a copertura delle cinque posizioni in campo tra terzetto difensivo ed esterni. Gallo, che ha parafrasato Hemingway anche in sala stampa (“il gruppo è questo e su questo lavoro”), fa gli scongiuri ma per ora si gode una rimonta entusiasmante e davvero da applausi

LA PARTITA – E’ il Taranto che ci si aspettava. Capuano mette dentro l’ex Sciacca e rannicchia i suoi dietro, impostando una gara di facile lettura: spazi chiusi e aggressività, alla ricerca delle ripartenze veloci. Il Foggia approccia bene ma trovare pertugi è dura. Ogunseye e Schenetti provano la conclusione, senza esito, e da segnalare non resta altro. A sbloccare la gara è però un episodio eufemisticamente dubbio: Peralta, marcato da Antonini, va giù in area. La caduta non sembra suffragata dal contatto ma per l’arbitro è calcio di rigore: lo batte lo stesso Peralta che porta in vantaggio il Foggia. E’ il 39 e il castelletto del Taranto va giù di colpo: gli jonici non sembrano ricomporsi e poco dopo, nel primo minuto di recupero, arriva il raddoppio, stavolta dopo una bella combinazione dei padroni di casa: Peralta lancia Ogunseye che di testa cerca e trova Garattoni: il terzino romagnolo è ancora una volta freddissimo nell’infilare Vannucchi.

La storia della partita non cambia nella ripresa. Il Taranto fa troppo poco e il Foggia potrebbe fare tris al 62°: Peralta serve Ogunseye che manca di poco l’obiettivo. La prima vera conclusione pericolosa dei rossoblù arriva solo al minuto 85 con Labriola che impegna severamente Nobile. La gara si chiude praticamente qui con la vittoria meritata dei satanelli, al terzo exploit consecutivo. Di contro in casa jonica sale a sei la striscia senza vittorie e soprattutto senza reti: Capuano si augura che dai nuovi arrivi di gennaio arrivino i gol che serviranno per raggiungere la salvezza, dopo qualche prematuro sogno di gloria di troppo.

Giancarlo Pugliese

[FOTO di Ph. Potito Chiummarulo]
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IL TABELLINO / FOGGIA-TARANTO 2-0

RETI: 39’ rig. Peralta, 45’ Garattoni

FOGGIA (3-5-2): Nobile; Leo (73’ Iacoponi), Di Pasquale, Rizzo; Garattoni, Di Noia (65’ Frigerio), Petermann, Schenetti, Costa (83’ Kontek); Peralta (73’ Rutjens), Ogunseye. A disposizione: Illuzzi, Thiam, Bjarkason, Markic, Battimelli, Odjer, Capogna. All. Gallo.

TARANTO (3-5-2): Vannucchi; Sciacca, Antonini, Formiconi (73’ Evangelisti); Mastromonaco (46’ Labriola), Crecco, Mazza (73’ Boccadamo), Diaby (46’ Provenzano), Ferrara; Bifulco (77’ Nocciolini), Semprini. A disposizione: Loliva, Caputo, Manetta, Citarella, Rossetti, Finocchi, Canalicchio. All. Capuano.

ARBITRO: Marco Emmanuele di Pisa.

AMMONITI: Ferrara (T); Di Noia, Leo (F).

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