Lo aveva detto Zeman, commentando il pari interno con la Juve Stabia: “dobbiamo continuare su questa strada e migliorare: il nostro campionato comincia mercoledì.” Su Curcio: “per me sta migliorando”. E, al suo tridente: “Gli attaccanti io li uso per far gol. E se non entrano in area non segnano”. Tre incisi chiari. Che i satanelli hanno tutti tramutato in fatti sul campo: vittoria rotonda e piena, condita da un gioco sempre più veloce, efficace, a tratti spettacolare; Curcio un gol e un legno clamoroso, ma soprattutto al centro di ogni manovra d’attacco; e i tre davanti, tutti a segno. Forse non è un Profeta, il Boemo, Ma un Maestro sicuramente sì: e ad Andria i suoi ragazzi hanno dimostrato di voler apprendere i suoi insegnamenti, progredendo un pezzo alla volta. Questo ha detto la gara di oggi, che il Foggia ha comandato, gestito e alla fine strameritato, non lasciando alcun rimpianto ad una Fidelis aggressiva e combattiva ma progressivamente sempre meno in grado di arginare le folate dei rossoneri.
Primo tempo a buon ritmo. Iniziativa ai rossoneri che provano a far girare velocemente palla anche nella metà campo andriese. Tutto bene ma, nonostante qualche buona premessa (come il tacco di Curcio al 4′ che libera Merola, la difesa andriese salva) manca lo spunto decisivo in area. La Fidelis risponde cercando il lungocampo ogni volta che può e mettendola sulla fisicità, in particolare sulle palle inattive. Il crocevia è intorno alla mezz’ora: al 29′ Bubas è lanciato sulla destra trovandosi davanti il solo Girasole: sul cross Di Piazza non batte a rete di prima e l’errore è fatale perchè sul suo stop Garattoni in disperato recupero è decisivo nel salvataggio in angolo. Bubas ci riprova subito dopo ma sull’immediato capovolgimento di fronte Curcio taglia in diagonale tutta la metà campo azzurra e, dopo aver provato l’assist per Merola, scaglia a rete dal limite la ribattuta della difesa andriese insaccando a fil di palo. E’ il meritato vantaggio rossonero. Evidentemente motivatissimo dalle critiche di domenica, il Capitano rossonero sale in cattedra ed è costantemente al centro di ogni iniziativa. Benvenga a un certo punto non ci sta e lo falcia malamente in chiusura di tempo rimediando il giallo. Si va all’intervallo fra il nervosismo dei padroni di casa, che contestano l’arbitro per il (molto) presunto fallo di Sciacca su Bubas al limite dell’area nell’azione immediatamente precedente.
Nella ripresa il canovaccio resta il medesimo, col pallino del gioco saldamente in mano al Foggia. Già al 48′ Ferrante manca il mancino sul cross a raso di Nicoletti. L’ex Di Piazza non sfrutta quasi mai le sue doti negli spazi che pure il Foggia fatalmente lascia, pasticciando molto e rimediando anche l’ammonizione per proteste, prima di uscire, nervosissimo, al 59′. Sfortunato Garattoni sul cross al 52′ che si inarca per la deviazione dell’avversario ballando sulla traversa di Dini. Subito dopo (54′) è ancora Curcio a vedere Dini fuori dai pali e a provarne un’altra delle sue: traiettoria beffarda ma lo è ancora di più l’esito, di nuovo contro la traversa (piena) che gli nega l’impresa. Ma i rossoneri ormai sbucano da tutte le parti: Garattoni guadagna fallo sulla destra, Petermann pennella ottimamente la punizione ma è grandioso ancora una volta Ferrante ad anticipare ben due avversari (compreso Alcibiade, accostato al Foggia durante il mercato) e a correggerla imparabilmente a rete, per il suo terzo gol (sempre e solo di testa) di stagione. E’ il 61′, e la gara sembra segnata, perchè il Foggia è in fiducia e la Fidelis in bambola. Non è un caso se arriva, appena dopo, la deliziosa combinazione Merola-Ferrante-Merola conclusa a rete dal sempre più convincente folletto napoletano (65′): 3 a 0, con tutto il tridente a segno, mentre Petermann ne approfitta per correre negli spogliatoi a cambiare le lenti a contatto (finirà la gara con il turbante dopo 7′). Finisce praticamente qui, con la girandola di cambi (per la prima volta 5 anche per Zeman) che non sposta gli equilibri e con i satanelli che anzi sfiorano il cappotto mancando altre buone iniziative.
Sì, il campionato del Foggia inizia qui.
Giancarlo Pugliese
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IL TABELLINO
FIDELIS ANDRIA (3-5-2): Dini; Lacassia, Alcibiade (72’Gaeta), Sabatino; Benvenga, Casoli (55’Tulli), Bonavolontà (55’Bolognese), Di Noia (72’Di Pinto), Carullo; Di Piazza (59’Alberti), Bubas. A disposizione: Vandelli, Venturini, De Marino, Fontana, Nunzella, Bordin, Tulli, Bolognese, Dipinto, Alberti, Gaeta. Allenatore: Panarelli
FOGGIA (4-3-3): Alastra; Garattoni (67’Martino), Girasole (60′ Markic), Sciacca, Nicolett; Rocca, Petermann (72’Garofalo), Gallo (60’Ballarini); Merola, Ferrante, Curcio (67’Di Grazia). A disposizione: Volpe, Dalmasso, Martino, Markic, Di Jenno, Garofalo, Ballarini, Rizzo Pinna, Tuzzo, Merkaj, Di Grazia, Vigolo. Allenatore: Zeman
Reti: 31′ pt Curcio, 61′ Ferrante
Arbitro: Ermanno Feliciani di Teramo.
Ammonizioni: Girasole, Ferrante (FG), Benvenga, Di Piazza, Carullo, Di Pinto (FA)