Pari e patta nel 70° derby della storia tra Foggia e Taranto. L’infortunio capitato a Dalmasso nello svarione che consente a Saraniti di pareggiare non deve ingannare: i tarantini, per la gran parte della gara, sono più in palla con un 4-3-3 più elastico e rapido nelle ripartenze di quello dei rossoneri. Che, invece, sono a lungo lenti e impacciati nel possesso e quasi mai in grado di ribaltare l’azione. La retroguardia regge (facendo gli straordinari), mentre i terzini soffrono lo speculare schieramento dei rossoblù riuscendo ad affondare solo raramente. Il tridente, infine, non si attiva quasi mai, trovando spazi e giocate solo nel finale, quando gli avversari sono in debito d’ossigeno. Il pari, alla fine, resta un buon risultato, a fronte di una prestazione ben poco convincente sotto molteplici punti di vista.
Nel Foggia l’unica novità di formazione è Girasole (Di Pasquale è squalificato). Nel Taranto Zullo e Granata ritrovano posto negli 11 di partenza in coppia centrale dopo diverso tempo mentre Civilleri (oggetto di attenzioni da parte di Pavone nel corso del mercato invernale) resta in panchina insieme all’unico ex di turno, Nicola Turi (fuori lista tra i rossoneri), che proprio a gennaio era approdato in riva ai due Mari.
Laterza ha un marchio di fabbrica che si porta dietro da Fasano: ovvero, la capacità delle proprie squadre di ripartire in velocità. E il Taranto la mostra sin dalle prime battute in almeno due occasioni: sulla prima, addirittura in 5 contro 2, la conclude male Versienti; sulla seconda Giovinco “telefona” a Dalmasso. Ma all’11’ arriva il vantaggio del Foggia: a consegnarglielo è Nicolao che, dopo un’impressionante discesa di 40 metri fino all’area di rigore, trova sul tiro-cross la deviazione di Granata che mette fuori causa Chiorra. Nicolao va ad abbracciare il Maestro che non perde però l’occasione di dare indicazioni ai suoi. E ha ragione, perchè gli jonici non ci stanno: al 18′ nuovo contropiede innescato da un pallone mal gestito da Petermann, Versienti conclude a lato. Non c’è tregua: è ottimo l’assist di Curcio a Garofalo, solo in area: Chiorra fa un mezzo miracolo. Da questo momento in poi il Foggia non pungerà più e soprattutto non riuscirà a ripartire come invece continuerà a fare (e bene) il Taranto. Dalmasso più volte deve intervenire fuori dall’area (spesso tutt’altro che disinvoltamente: premessa di ciò che purtroppo avverrà dopo). Il portierino argentino è fuori causa al 33′ quando Saraniti in spaccata la mette al centro dove Giovinco è un soffio troppo avanti. Ma nel giro di pochi minuti dovrà intervenire due volte: non banale la prima, sulla angolata conclusione da fuori di Riccardi, deviata a lato. Il tempo si chiude con la sgradevole sensazione di un arbitraggio ben poco benigno nei confronti dei satanelli e fin troppo tollerante, invece, riguardo i ruvidi modi dei tarantini.
La ripresa rimette in scena lo stesso spartito del primo tempo. Jonici meglio in tutto, ma il pareggio (50′) arriva nel più strampalato dei modi: è grave la papera di Dalmasso che, su un pallone semplice per la presa con le mani, opta invece per l’uscita di piede, che va completamente a vuoto; Saraniti non disdegna il regalo e la insacca a porta vuota. Una mazzata, non solo per lui. Il Foggia ci mette tempo a metabolizzarla ma per fortuna il Taranto progressivamente comincia a tirare il fiato, patendo lo sforzo di una gara intensissima. E così i rossoneri provano a rimettersi in carreggiata. Il cross migliore lo fa Sciacca (70′), Ferrante in acrobazia non la centra per poco; due minuti dopo, su pennellata di Gallo, El Tigre ci prova invece di testa ma Chiorra è pronto. Il signor Maggio conferma la cattiva impressione ammonendo prima Sciacca per un’inesistente ostruzione e poi Petermann per una spallata, tipologia di contrasto peraltro ampiamente consentita in tutto il corso della gara ai padroni di casa. Il rush finale è al cardiopalmo: è enorme l’occasione per Gallo su un pallone vagante in area maltrattato da Benassai (90′), con la sfera che termina incredibilmente in angolo; altrettanto quella capitata sulla testa del terribile Di Gennaro che a pochi cm dal secondo palo non riesce a correggerla in porta appena un “amen” prima del fischio finale. 1 a 1 e tutti a casa: per il Taranto (4 punti in 7 gare nel 2022) è un brodino dopo le due sconfitte consecutive; per il Foggia di realmente buono è solo il punto (sesto risultato utile nel 2022). Di questi tempi, tocca accontentarsi.
Giancarlo Pugliese
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TARANTO-FOGGIA / IL TABELLINO
Reti: 11′ aut. Granata su tiro di Nicolao (FG), 51′ Saraniti (TA)
Taranto (4-3-3): Chiorra; Riccardi, Zullo, Granata (45′ Benassai), Ferrara; Marsili, Di Gennaro, Labriola (63′ De Maria); Versienti (74′ Civilleri), Saraniti, Giovinco (80′ Mastromonaco) – A disposizione: Loliva, Antonino, Tomassini, Pacilli, Turi, Benassai, Civilleri, Mastromonaco, Cannavaro, De Maria – Allenatore: Laterza
Foggia (4-3-3): Dalmasso; Nicolao, Sciacca, Girasole, Rizzo; Garofalo, Petermann, Di Paolantonio (57′ Gallo); Merola (70′ Turchetta), Ferrante, Curcio – A disposizione: Alastra, Garattoni, Gallo, Rizzo Pinna, Vitali, Maselli, Turchetta, Buschiazzo – Allenatore: Zeman
Arbitro: Enrico Maggio di Lodi (Assistenti: Cincaglini di Vasto, Bonomo di Milano. Quarto Ufficiale: Torreggiani di Civitavecchia)
Ammoniti: 22′ Granata (TA), 40′ Di Paolantonio (FG), 55′ Benassai (TA), 70′ Di Gennaro (TA), 84′ Sciacca (FG), 86′ Petermann (FG)
Note: Spettatori paganti 2.474. Trasferta non consentita ai sostenitori rossoneri. Angoli 5-4 per il Foggia.