A Buenos Aires si temono nuovi focolai. Critiche al Governo da parte dei virologi. E un esponente dell'opposizione denuncia il presidente Fernandez per attentato alla salute pubblica
La folla oceanica formatasi davanti alla Casa Rosada per l'ultimo saluto a Diego Armando Maradona impone riflessioni inevitabili visto il contesto in cui anche l'Argentina, come il resto del mondo, è costretta a districarsi. La pandemia continua ad affliggere anche da quelle parti, dove peraltro il lockdown si è protratto senza interruzioni per oltre cinque mesi, e il timore di una brusca impennata dei contagi sorge spontaneo dopo i massicci assembramenti delle ultime 48 ore per le strade della capitale argentina. Ecco perché nelle ultime ore è esplosa una polemica feroce che chiama in causa prima di tutto il presidente Alberto Fernandez.
L'ALLARME
—Tra i primi a lamentare la calca verificatasi davanti alla Casa Rosada, così come lungo il tragitto compiuto dal feretro fino al cimitero di Bella Vista, c'è il virologo Arnaldo Casirò, a capo dell'equipe dell'ospedale Alvarez. "Diciamo continuamente alla gente che dovrà fare sacrifici durante le feste di natale e capodanno, predichiamo il distanziamento sociale e poi assistiamo a scene del genere. E' una totale incongruenza", ha lamentato Casirò in un'intervista a Clarin. "Mi ha addolorato tantissimo la scomparsa di Maradona. Però - ha aggiunto Casirò - sapendo benissimo che si sarebbero verificati grandi spostamenti di persone, si sarebbe potuto organizzare tutto in altri posti con minore rischio". Nel frattempo, le autorità sanitarie della capitale argentina hanno reso noto di essersi immediatamente attivate per far fronte a un eventuale impennata dei ricoveri.
DENUNCIA AL PRESIDENTE
—A lanciare un esplicito attacco al Governo è invece l'avvocato ed esponente dell'opposizione Yamil Santoro, che ha presentato denuncia formale contro il presidente Alberto Fernandez accusandolo di abuso di potere e attentato alla salute pubblica. Santoro ha puntato il dito contro la decisione di organizzare la camera ardente all'interno del palazzo presidenziale, con conseguente assembramento sfociato in disordini pubblici. "La presenza di centinaia di migliaia di persone accalcate davanti ai cancelli della Casa Rosada ha chiaramente violato le disposizioni governative in materia di sicurezza sanitaria, generando il rischio di possibili focolai con aumento esponenziale dei contagi", ha tuonato Santoro. "Quanto visto negli ultimi due giorni - ha affermato Santoro a La Nacion - rappresenta un'evidente violazione delle norme sanitarie disposte dal potere esecutivo".
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