Da Tchouameni a Thuram junior, dalla padronanza della scena alla forza: il nuovo ruolo dei "fratellini" del Polpo

Nel momento in cui Pogba - come in un film distopico: Pogback, oh yes - ringiovanisce tornando indietro nel tempo e riabbraccia la Juve, siamo qui a chiederci - sei anni dopo il suo addio all’Italia - chi sono e che fine hanno fatto i nuovi Pogba, fatto salva la premessa che il centrocampista (meglio: tuttocampista) francese ha davvero rivoluzionato il ruolo imponendo un modello di forza fisica unita alla leggerezza, di movimenti felpati che sanno essere feroci, di gioco corto e gioco lungo, di lotta e di governo, di mansioni rivisitate all’interno dello stesso compito: mezzala, mediano, regista come non si era mai visto prima. Una quercia piantata in mezzo al campo, che ricama con i piedi e ha una visione del mondo completa. 190 centimetri di altezza, le gambe lunghe, la capacità di liberarsi negli spazi stretti (da qui: il Polpo), la facilità nel tiro dalla distanza: queste le caratteristiche dei nuovi Pogba. Ma non basta. Pensiamoci: di Gravenberch a Tchouameni, i fratellini piccoli di Paul e anche i nomi più gettonati quando si parla di giocatori scontornati sul contorno di Paul, impressiona l’assoluta padronanza della scena, la capacità di essere “dominanti”. Uno, dieci, cento Pogba; uno, dieci, cento modi diversi di essere la stessa cosa.

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