Il Lione battuto dal Clermont è ora ultimo in classifica, Rino sta provando a rivitalizzare l'Olympique caduto contro il Nizza di Farioli

Alessandro Grandesso

Vista dal basso, è una classifica scomoda. Visti i risultati, serve molta determinazione per non cedere al pessimismo portato pure dalle statistiche. Insomma, Fabio Grosso non si trova in una posizione confortevole con il suo Lione, ultimo di Ligue 1, battuto anche dal Clermont che prima di scendere in campo ieri stava in coda. La squadra dell'ex terzino ha bruciato insomma l'occasione per riaccendere il motore, ingrippatosi dopo un'estate problematica, tra litigi dirigenziali e un mercato poco ambizioso. Contrariamente a quello del Marsiglia prima dell'arrivo di Rino Gattuso, inciampato però con il Nizza di Francesco Farioli. Il prossimo turno, sarà dunque un duello fratricida tra Rino e Fabio.

segnali

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Nonostante si tratti di una seconda sconfitta in tre gare di Ligue 1, come non succedeva per un allenatore agli esordi con il Marsiglia dal 2007, quella di Ringhio non sembra una crisi. Anzi, a Nizza, la squadra dell'ex rossonero ha dominato il primo tempo, sprecato un'occasione ghiotta prima di farsi punire dal pragmatismo della banda di Farioli che fa valere personalità e certezze indotte da una preparazione estiva completa, e dalle brillanti idee tattiche del giovane tecnico toscano. La partita di sabato poteva finire in pareggio e non sarebbe stato uno scandalo. Il Marsiglia però si trova lo stesso all'ottavo posto con 12 punti, allontanato dal podio (il Psg è terzo con 18 punti), ma pur sempre a -3 dal Lilla, quarto. Gattuso è arrivato al posto di Marcelino solo poco più di tre settimane fa e si sono già visti i primi segnali di ripresa.

disperazione

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Quelli che invece mancano ancora a Lione, dove il clima è cupo dopo l'ultimo tonfo interno per 2-1. Una gara, quella con il modesto Clermont, che avrebbe dovuto fare da trampolino per la squadra di Grosso, subentrato un mese e cinque giorni fa a Blanc, ma ancora alla ricerca del miglior assetto tattico, oltre che dei giocatori cui affidare la ripartenza. Lo illustrano alla perfezione i cambi di ieri dopo i primi 45' giocati con un 4-2-3-1 pensato per valorizzare le doti creative del giovane Cherki. Il 19enne ha perso l'occasione e pure l'appoggio dell'Equipe che gli ha dato un 2 in pagella. Grosso invece l'ha lasciato in panchina nella ripresa, passando al 4-3-3, inserendo il vecchio Tolisso che segnando ha riacceso qualche speranza, inutilmente. Certo, la squadra dell'italiano si è buttata in avanti sfiorando il pari nel recupero, ma più con la forza della disperazione che con un vero piano di gioco.

responsabilita'

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Più in basso di così non può scendere, ha titolato stamane l'Equipe attribuendo un 3 a Grosso, dopo aver concesso la sufficienza a Gattuso (e un sette a Farioli). Le statistiche dicono che 14 delle 17 squadre che hanno raccolto solo tre punti dopo nove giornate sono poi retrocesse. L'ex campione del Mondo 2006 ha messo i suoi giocatori davanti alle loro responsabilità: “Chi non se la sente, deve farsi da parte”. Su Cherki ha ribadito il suo pensiero: “Ha talento ma non basta”. E sul futuro dice: “C'è possibilità di venirne fuori, ma bisogna mettere in campo le nostre qualità e cominciare a vincere”. A cominciare da domenica a Marsiglia, Gattuso permettendo.

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