Il tecnico del Foggia Calcio ha parlato al termine della partita vinta 1-0 con il Messina. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni: “Non è lecito sapere quello che ho detto ai ragazzi nello spogliatoio. Perché non si può ripetere. Ho visto un primo tempo inguardabile. Ho detto loro che eravamo fortunati ed ho fatto i complimenti per lo 0-0. Dovevamo forse essere sotto ed è andata bene. Non era la mia squadra quella del primo tempo. Ho detto questo nell’intervallo, oltre a tutto il resto… che non si può ripetere. Nel secondo tempo volevo vincere e ho avuto forza nel volerlo perché spesso certe partite è meglio pareggiarle che perderle e molte volte si perdono. Il 4-3-2-1? E’ stato interpretato bene ma forse è un po’ rischioso dall’inizio. Di certo mi piacerebbe lavorarci per capire meglio ma adesso non c’è tempo per farlo. Ci sono partite una dietro l’altra. Obiettivamente penso sia più utile per loro proseguire in questo senso. Noi oggi volevamo vincere e contro un 3-4-3 che ci teneva aperti dovevamo creare superiorità numerica con il tre quarti e con il play davanti alla loro difesa e davanti alla nostra. Questa è stata la mia lettura. Devo fare l’allenatore, lo psicologo, il papà, lo psicologo…. in questo momento sappiamo poco e i ragazzi non sono sempre liberi con la testa e non è facile focalizzarsi sulla partita. Nella cazziata dell’intervallo ho chiesto di concentrarci sui novanta minuti. Sono solo novanta, poi parliamo del resto. Lo stadio? Ha tifato e ha spinto tutta la partita, anche quando abbiamo rischiato. Il pubblico è stato bravo. Ci sono dei capisaldi in questo momento a cui questa squadra non può prescindere come la difesa a tre. Il Foggia ha patito a inizio anno il centrocampo a due, che solo Odjer oggi può sostenere. Per questo ho chiesto a Peralta di giocare tra le linee partendo da mediano. Vuthaj? Ha lavorato. Quello di attaccante è un ruolo particolare. Penso anche a Ogunseye che è stato massacrato ma poi ha esaltato lo stadio con un recupero straordinario. Ci sono momenti in cui non riesci a fare gol ma lavori per la squadra ed aspetti che arrivi il momento opportuno. Questi sono i miei attaccanti e li devo tutelare al meglio possibile pur chiedendo maggiore precisione. I fischi fanno parte di questo sport. I fischi te li porti a casa e li smaltisci perché domani ci si allena perché si deve giocare. Se non accetti i fischi perché giochi a Foggia… Manca il gol? Dobbiamo lavorare su altre situazioni, come il calcio d’angolo di oggi. Poi, però, sono sicuro che i miei ragazzi torneranno a fare gol”.