Il nuovo tecnico dei francesi: "La piazza è calda, esigente, tutte cose che non mi fanno paura. Sabato a Monaco per cominciare bene"

Alessandro Grandesso

Scelta semplice e senza paura. Si è presentato così Gennaro Gattuso, davanti ai media, per la prima conferenza stampa da allenatore del Marsiglia. È arrivato ieri l'italiano, ma con la determinazione naturale che lo contraddistingue. E con l'obiettivo finale, che poi è una parola d'ordine, di portare l'OM tra le prime quattro: "Anche perché - ci scherza su l'ex rossonero - lo prevede il mio contratto, altrimenti vado a casa". In ogni caso, Gattuso è pronto a guidare una squadra che "richiede gli attributi", per soddisfare la piazza e lo stadio Velodrome, "uno dei pochi in Europa che ti fa pensare agli stadi sudamericani". 

difficoltà marsiglia

—  

Insomma, è già Rino "Ringhio" Gattuso quello che si è presentato in sala stampa, maglietta nera e giacca viola, sguardo determinato ma pure con il sorriso, senza poter rispondere in francese, ma capendo già molte domande nella nuova lingua. Già un punto a suo vantaggio in Francia. Anche a Marsiglia dove però in questo momento quel che conta è l'ambiente non certo facile. Gli ultrà di fatto hanno provocato la fuga di Marcelino, ma avevano sfiancato anche Tudor la scorsa stagione, nonostante il terzo posto, e messo pressione nel 2021 a Villas Boas, con un assalto al centro di allenamento. Ma Gattuso non si scompone: “Conosco queste difficoltà, so che la piazza è calda, ma non mi fa paura, conta il lavoro. Si vive una volta sola, e quindi non potevo dire di no se il Marsiglia ti chiama".

idee gattuso

—  

Ha già le idee chiare comunque l'italiano su come vuole giocare: “Il Gattuso allenatore è molto diverso da quello giocatore, che forse non farei giocare in una mia squadra oggi. Scherzi a parte, mi piace avere una squadra che gioca dal basso, aggressiva nel recupero, che palleggia e gioca nella metà campo avversaria. Al Milan come al Napoli penso che si è visto un buon calcio. Non sono un allenatore aggressivo, ma dico le cose in faccia, ho litigato poche volte con i giocatori. Al limite devo migliorare il mio rapporto con i dirigenti se voglio continuare in questo mestiere”.

programma

—  

Insomma, l'ironia non è mai lontana per Gattuso, comunque già concentrato sulla prossima partita, in programma già per sabato. E non una qualsiasi, visto che il Marsiglia è atteso in casa del Monaco: “Sarei pazzo – dice l'italiano – a rivoluzionare tutto. Adesso bisogna mettere i giocatori in condizione di dare il massimo, abbiamo fatto due allenamenti buoni, abbiamo qualità per affrontare una squadra che ha qualità di palleggio dalla trequarti in su, che combina bene, con un allenatore che viene dalla scuola del Lipsia e ama il gioco verticale. Servirà una grande partita a livello mentale, essere pronti a soffrire, altrimenti sarà dura”.

spirito

—  

È il primo passo di una nuova vita, in una Ligue 1 che Gattuso considera “un campionato imprevedibile, molto fisico dove si gioca su ritmi incredibili”. E dove c'è il Psg, “una squadra ingiocabile per tutti che sta acquisendo i meccanismi del suo allenatore”. Molto viva ancora la ferita del 4-0 incassato domenica a Parigi, con Abardonado in panchina: “Il Marsiglia non ha fatto una buona partita, ma mi è piaciuto lo spirito dei difensori e dei centrocampisti. Poteva finire in tragedia, a dieci, undici a zero, ma ho visto l'orgoglio, la voglia di non mollare”. Non mollare sarà necessario se il nuovo corso non dovesse decollare subito, ma anche qui Gattuso non si scompone: “L'unica soluzione passa per il lavoro. È il lumicino che rimane acceso anche nei momenti più difficili della contestazione. Vogliamo che il Velodrome sia fiero di noi”.

Adblock test (Why?)