A 17 anni lo spagnolo sta bruciando le tappe. Oggi sfida il Napoli di Fabian Ruiz: sono nati nello stesso paese, Los Palacios y Villafranca

Dal nostro inviato Filippo Maria Ricci

Gavi è un ragazzo straordinario. Termine usato spesso a sproposito, quello di ragazzo, ma non nel suo caso. Il 5 agosto scorso ha compiuto 17 anni, e due mesi dopo ha debuttato in nazionale, da titolare a San Siro contro i campioni d’Europa. Noi. Ha giocato 83 minuti, e la Spagna ha battuto 2-1 l’Italia conquistando la finale di Nations League.

La personalità

—  

Se uno ripensa a quella partita e alla partita di Gavi, la prima parola che viene alla mente è personalità. Gavi, che fin lì aveva alle spalle 7 partite col Barça, nessuna intera, 5 da titolare, sembrava fosse a casa sua. Ronald Koeman l’ha lanciato in blaugrana il 29 agosto, Luis Enrique, tipo coraggioso e integro, non ha avuto dubbi nel fare lo stesso con la Roja neanche 6 settimane dopo. Non si sono sbagliati. Da quella partita a Milano sono passati altri 4 mesi, e Gavi è diventato titolare fisso nel Barça. E ha già 4 presenze in nazionale, con la quale potrà essere protagonista al prossimo Mondiale che si giocherà quando avrà da poco raggiunto la maggiore età.

Paese miracoloso

—  

Chi lo conosce dice che Gavi è un tipo tosto, determinato, diretto. In campo e nella vita. Del resto è solo così che si può fare tanta strada in così poco tempo, e a quell’età. Pablo Martin Paez Gavira è nato a Los Palacios y Villafranca, paesone da 38.000 abitanti a una ventina di chilometri da Siviglia. Mica un posto qualsiasi, lì sono venuti al mondo ben tre nazionali spagnoli: oltre a Gavi anche il capitano del Siviglia Jesus Navas e il napoletano Fabian Ruiz, ora avversario di Gavi in Barça-Napoli e suo competitor in nazionale.

Da solo

—  

Gavi e Fabian hanno quasi 8 anni di differenza, si conoscono, e lo stesso vale per le famiglie. Hanno iniziato entrambi nella cantera del Betis, ma se Fabian è arrivato fino in prima squadra, Gavi a 11 anni se n’è andato a Barcellona per entrare alla Masia. L’ha accompagnato la famiglia, ma dopo un paio di settimane il ragazzino ha detto ai genitori che non c’era bisogno che stravolgessero le proprie vite per lui, se la sarebbe cavata benissimo da solo. Li ha invitati a tornarsene a casa, e così è stato.

Casa e campo

—  

Oggi, sei anni dopo, Gavi continua a vivere alla Masia, la residenza della cantera del Barça. Ha una sua stanza, ma non ha ritenuto necessario né opportuno cercare casa e spostarsi. Ha il campo di allenamento sotto casa, o dentro, che dir si voglia. E non avendo la patente e quindi la macchina quando deve uscire dalla Masia lo fa con Nico, altro canterano imberbe come lui, però già 19enne e patentato. Nico è un tipo ridanciano e aperto, Gavi sta sulle sue, non timido, ma già adulto. Da l’impressione di essere uno che è cresciuto in fretta, e così è stato.

Da compagno a modello

—  

Come non ha cambiato ‘casa’, allo stesso modo non ha mutato le proprie abitudini: appena può va a veder giocare i suoi amici di sempre, che sono ancora nel Juvenil A, la terza squadra del Barça. Il problema è che ora quando si presenta al Campo 7 della Ciudad Deportiva di San Joan Despì, sede anche della Masia, non passa più inosservato e i tifosi lo assediano con affetto sempre maggiore. Però quelli sono i suoi amici, che ora sperano o sognano di fare come lui, passato da collega ad esempio, e lui non li vuole perdere di vista.

Via da scuola

—  

Gavi ha lasciato la scuola, che in Spagna è obbligatoria fino ai 16 anni. Al Barça però stanno facendo di tutto per spingerlo a impegnare il tempo libero: se non è lo studio può essere una lingua o un corso da allenatore, però cercano di non lasciare i ragazzi in balia dei telefoni, tablet e consolle. Il problema è che Gavi sta studiando da campione, perché un’apparizione tanto folgorante non si vedeva da anni. Pedri si è imposto all’attenzione mondiale a 18 anni, ma almeno veniva dalla Segunda col Las Palmas. Gavi è passato dal Campo 7 della Masia al Camp Nou e a San Siro. La settimana prossima andrà al Maradona di Napoli. Lo scenario potrà impressionarlo, ma non condizionarlo. Perché questo adolescente andaluso non ha paura di niente. E ha un talento fuori dal comune.

Adblock test (Why?)