Gli Spurs giocano gioca il giorno di Santo Stefano contro il Brentford: “Mancano sei mesi alla scadenza del mio impegno, pensiamo alla prossima gara. Kane? Sta bene...”
Antonio Conte ha voglia di ricominciare. Alle 13.30 italiane del giorno di Santo Stefano il suo Tottenham in casa del Brentford rialzerà il sipario sulla Premier League 41 giorni dopo l’ultima partita, con un Mondiale in mezzo. Il tecnico italiano degli Spurs, che ripartono dal quarto posto in classifica, è pronto a tornare a fare sul serio, ma non a discutere del dubbio che tutti i tifosi del Tottenham hanno, quello relativo al suo contratto in scadenza a fine giugno. Un problema che per Conte può aspettare ancora.
Contratto
—“Vorrei poterne non parlare più, perché le partite che dobbiamo affrontare sono tutte importanti - dice Conte -. Fatemi solo dire che sono molto felice al Tottenham e di lavorare qui: ho un ottimo rapporto col club, parliamo ogni giorno cercando sempre di trovare la soluzione migliore. Sono certo che lo faremo anche per il mio contratto, ma mancano ancora 6 mesi. Però sono felice qui, davvero felice: per me è una cosa importante”. Gli Spurs hanno l’opzione di prolungare l’accordo per un altro anno, ma vorrebbero un impegno più lungo col tecnico che nell’ultimo anno li ha trasformati radicalmente.
Mercato
—Conte ha così in testa il Brentford che mette in secondo piano anche il mercato, quello che potrebbe essere la chiave per la sua permanenza. “Posso solo dare consigli su come secondo me si possa migliorare questa squadra, con la situazione che rispetto a 5 mesi fa, quando abbiamo cominciato la stagione, è cambiata - racconta -. Ci muoveremo se ci sarà la chance di migliorare la squadra, ma dobbiamo rispettare le nostre policy e prendere giocatori che possano fare parte della nostra visione. Altrimenti dovremo andare avanti con chi c’è, e sono felice di chi abbiamo”. Lo dice poco dopo aver annunciato che Lucas Moura è ancora fermo per l’infortunio che lo tormenta da tutta la stagione, che Richarlison dovrà fermarsi per 3-4 settimane dopo l’infortunio patito col Brasile al Mondiale: l’attacco così rimane sottile e potrebbe essere un settore su cui intervenire, assieme al centrocampo.
Mondiale
—Conte preferisce concentrarsi sul ritorno della Premier e sulla gestione dei reduci dal Mondiale. Sono tutti rientrati, ad eccezione di Romero che sta festeggiando il titolo in Argentina. Perisic, in campo sabato scorso con la Croazia nella finale per il 3° posto, sarà a disposizione già a Santo Stefano. “Sono felice che il Tottenham abbia avuto 12 giocatori in un torneo così importante - dice -: significa che siamo sulla strada giusta per essere competitivi, per costruire qualcosa di importante per il presente e per il futuro. Normale però che quando hai così tanti giocatori che hanno partecipato ad un torneo come questo non sia facile riprendere. Loro devono mettersi il Mondiale alle spalle, sapendo che la loro condizione fisica non può essere al top e che non è possibile concedere loro tanto riposo. Chi non era al Mondiale ha lavorato qui ed è in ottime condizioni fisiche. È una situazione strana riprendere così, solo una settimana dopo la finale. Ma so quanto sia eccitante per i tifosi giocare durante le Feste. Per noi, complice la situazione, un po’ meno”.
Kane e i rigori
—In Inghilterra sono preoccupati per Harry Kane, che ritrova il Tottenham dopo aver sbagliato il rigore che avrebbe potuto cambiare il quarto di finale contro la Francia. “Io non ho mai sbagliato un rigore da giocatore perché non li tiravo: ero un disastro - dice ridendo, prima di ricordare che ha perso il Mondiale 1994 ai rigori -. Non sono preoccupato di come sta Harry: in questi due giorni in cui si è allenato con noi l’ho visto bene, e poi parliamo di un attaccante di valore mondiale che sa bene come gestire i momenti felici e le delusioni che ti porta il calcio”. Kane è la colonna portante della missione che Conte si è dato al Tottenham. Una che ricomincia lunedì, dalla sfida col Brentford.
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