Trentasei reti, il titolo al primo tentativo con il City: il 22enne norvegese nell’albo d’oro dopo De Bruyne e Dias

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato @dchinellato

La Premier League ha ufficialmente un nuovo re: Erling Haaland. Il 22enne del Manchester City è stato nominato giocatore dell’anno del torneo inglese, premio che combina il voto del pubblico a quello dei capitani dei 20 club e di un panel di esperti. Il norvegese che sta per chiudere una prima stagione da record in Inghilterra conferma il dominio del City nel premio individuale più ambito, conquistato da Kevin De Bruyne nel 2019-20 e 2021-22 e da Ruben Dias nel 2020-21.

record

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Haaland quest’anno è stato sinonimo di gol e record. Che fosse il miglior giovane centravanti in circolazione era chiaro anche prima che arrivasse al City, ma alla corte di Pep Guardiola il norvegese ha confermato di essere un fenomeno del gol. Ne ha segnati 36, più di tutti nella storia della Premier in una singola stagione, ritoccando il record di 34 che Andrew Cole prima e Alan Shearer poi avevano stabilito agli albori della Premier, quando era ancora un campionato a 22 squadre. Nella storia del calcio inglese solamente Dixie Dean nel 1927-28 ha segnato più dei 52 gol che Haaland ha messo a segno quest’anno in tutte le competizioni. Il norvegese è stato componente essenziale della corsa del City, chiusa col terzo titolo consecutivo e quinto nelle ultime 6 stagioni.

Vincere

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“Io non penso ai record - ha detto Haaland, che domenica con i compagni ha festeggiato il titolo all’Etihad Stadium -. Quello che mi motiva è sollevare trofei, come abbiamo fatto con la Premier League: è quello su cui mi sono concentrato per tutta la stagione. È stato un viaggio incredibile quest’anno, fin dalla mia prima partita in agosto: la Premier League è il campionato più difficile del mondo e ogni singola partita è stata dura. Ma siamo riusciti a vincerla, cosa che volevo assolutamente fare: tutti i miei compagni avevano già conquistato il titolo e volevo farlo anche io”. Haaland non solo ci è riuscito, ma ha lasciato un marchio indelebile sulla stagione. A suon di gol, quello che promette di fare ancora.

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