Il tecnico del City tra emergerza sanitaria e calendari intasati: “Giocatori e dirigenti tutti insieme devono fare qualcosa perché le parole da sole non bastano più”
“Giocatori e dirigenti tutti insieme devono fare qualcosa perché le parole da sole non bastano più”. Pep Guardiola lancia l’allarme sull’affollamento dei calendari e il super lavoro a cui sono sottoposte le squadre di calcio costrette a un tour de force in un momento molto difficile dal punto di vista sanitario. “La situazione non cambierà da sola: Uefa, Fifa, Premier League, le televisioni e gli affari sono più importanti del benessere dei giocatori, e ognuno decide per se stesso” ha detto l’allenatore del City al Daily Star.
Le sostituzioni
—Secondo Guardiola serve un’azione comune: “Qui stiamo parlando del benessere dei giocatori. Forse i sindacati dovrebbero dire: Ok, non giochiamo finché non risolviamo questa situazione. Sì, ci vorrebbe uno sciopero”. A preoccupare il tecnico del City ha parlato anche della questione delle sostituzioni. “Parliamo del benessere dei giocatori, ma il nostro (la Premier ndr) è l’unico campionato che non accetta le cinque sostituzioni - ha sottolineato -. Ne abbiamo solo tre. Come mai? Sarebbe molto meglio per tutti, considerato il numero di partite che giochiamo. Ma la Premier League e alcuni club hanno deciso di non farlo”.
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