A Wembley la sfida tra le due squadre di Manchester. Il tecnico dei citizens: "Ten Hag li ha migliorati, adesso dobbiamo concentrarci su cosa serve fare per vincere questa partita, tutto il resto non deve interessarci". L'attaccante norvegese però non si nasconde: "Possiamo conquistare tutto, il club mi ha acquistato per questo"
La testa è allo United. Impossibile che non lo sia, anche se l’Inter e l’ultimo atto della Champions League attendono a poco più di una settimana di distanza, con tutto quello che la coppa Europea più importante significa dalle parti dell’Etihad Campus. Prima però il City deve pensare alla finale dell’FA Cup di domani a Wembley, il primo derby di Manchester della storia che assegna la coppa nazionale. “Dobbiamo concentrarci su cosa serve fare per vincere questa partita, tutto il resto non deve interessarci” taglia corto alla vigilia Pep Guardiola, che annuncia che tra i pali schiererà Stefan Ortega, il suo portiere di coppa, e che i giocatori di movimento sono tutti abili e arruolabili, compresi Ruben Dias, Jack Grealish e Kevin De Bruyne.
FINALE
—Pep ha staccato la spina nei giorni scorsi col concerto di Elton John, mentre molti dei suoi giocatori si sono goduti lo show dei Coldplay all’Etihad Stadium. Ma da mercoledì, il City ha in testa questa finale di coppa. E il derby con lo United. “Una finale è speciale di per sé. Conta chi sei in quei 90’ specifici, non cosa sei stato in passato - spiega Pep -. Vale quello che riesci a fare individualmente e di squadra, l’attenzione che presti ai dettagli. Non importa che negli ultimi anni siamo stati migliori di loro in Premier. Conta solo questa partita e dobbiamo essere al meglio per batterli. I titoli in palio non cambiano il fatto che dobbiamo analizzare il valore dei nostri avversari, trovare le loro debolezze e cercare di sfruttarle per vincere”.
UNITED
—Guardiola ha studiato a lungo lo United nei giorni scorsi per trovare la chiave giusta per vincere. “È una squadra completamente diversa da quella che abbiamo battuto a inizio stagione, ma anche da quella contro cui abbiamo perso a Old Trafford a febbraio. Hanno le idee più chiare su cosa vogliono essere, su come giocano. E poi sono sempre lo United, con la qualità a livello dei giocatori che hanno sempre avuto, anche negli anni passati. In Erik Ten Hag hanno trovato un allenatore eccellente: io valuto un tecnico da com’era la squadra quando l’ha presa e com’è quando lo affronto, ed è evidente che la loro squadra è migliorata costantemente con lui. Erik è un ottimo manager, uno che rappresenta la nostra professione al meglio sia dentro che fuori dal campo. Non posso dire che siamo amici, perché non ci sentiamo anche se abbiamo condiviso una breve esperienza a Monaco, ma penso che in lui lo United abbia trovato un manager eccezionale per i prossimi anni”.
RIGORI
—Mente il City è arrivato alla finale di FA Cup dominando lo Sheffield United nella sua semifinale, lo United ha staccato il pass battendo ai rigori il Brighton. E i tiri dal dischetto sono uno di quei dettagli che potrebbero fare la differenza su chi andrà a ritirare il trofeo dalle mani del Principe William domani pomeriggio a Wembley. “Ultimamente le finali finiscono spesso ai rigori, quindi è un aspetto a cui prestare attenzione - dice Pep -. Io credo però che in una finale sia più questione di testa che di bravura”. E lui, sulla testa del suo City che cerca il secondo passo verso il triplete, sente di aver lavorato alla grande.
Haaland, voglia di triplete
—Di triplete parla più schiettamente Erling Haaland: "Sarebbe qualcosa di irreale portarlo a casa - ha dichiarato il norvegese alla BBC - questo è il motivo per il quale il club mi ha acquistato. Non dobbiamo nasconderlo e farò di tutto per cercare di realizzarlo. È questo il mio sogno più grande e spero che diventi realtà. Ovviamente non sarà facile, ci sono due finali contro due buone squadre. Saranno entrambe motivate e pronte a tutto, faranno qualsiasi cosa per farci fallire l'obiettivo, ma se giocheremo al meglio abbiamo buone possibilità per portarle a casa entrambe".
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