Alcol e depressione, un'accoppiata che non promette mai nulla di buono. Anche per i calciatori, come dimostrano tante storie di campioni caduti nel tunnel della bottiglia che si sono rovinati la carriera. E secondo l'austriaco, succede a molti...
Alcol e depressione, un'accoppiata che non promette mai nulla di buono. Anche per i calciatori, come dimostrano tante storie di campioni caduti nel tunnel della bottiglia che si sono rovinati la carriera. George Best, Paul Gascoigne, Fabian O'Neill, Adriano, i nomi celebri non mancano. Ma non è detto che si debba per forza parlare di finali tragici o di calciatori al di sopra della media. Molti onesti mestieranti del pallone hanno raccontato i loro problemi al riguardo e ci sono tanti grandissimi che non sono mai stati considerati dei veri e propri alcolizzati, ma hanno spesso fatto intendere che in determinati momenti della loro carriera sono caduti nel tunnel.
UNO SU TRE
—Difficile però che di cose del genere se ne parli quando si gioca, perchè ci si metterebbe in una situazione abbastanza complicata, sia dal punto di vista sportivo che personale. Eppure secondo l'austriaco Hinteregger ci sono tantissimi colleghi che hanno problemi simili. Lui stesso a volte è stato pizzicato in situazioni del genere, ma ha spiegato di essere soltanto uno a cui piace divertirsi, a differenza di chi diventa un vero e proprio alcolista. Come ha riportato la Bild, il centrocampista lo ha raccontato qualche tempo fa durante il programma "Sport und Talk aus dem Hangar 7", dando addirittura una percentuale. "Molti calciatori professionisti sono diventati dipendenti dall'alcol o sono completamente crollati. Probabilmente sono circa un terzo del totale. Ed è un numero spaventoso, perchè è un qualcosa di cui durante la propria carriera nessuno parla mai".
SOLDI
—Un vero e proprio spot per il detto secondo cui il denaro non fa la felicità, anzi... "Più soldi hai, più aumentano le preoccupazioni. E più ti stressi, più diventi infelice. Ci sono momenti complicati, in cui puoi finire in una situazione in cui stai messo molto male e devi cercare aiuto". Non molti lo fanno e secondo l'austriaco la situazione è destinata a peggiorare proprio per la questione economica. "Sempre più persone vogliono avere un pezzo della torta e dire la loro al riguardo. Nel calcio girano tantissimi soldi ed ecco perchè per me sarà sempre uno dei business più brutti del mondo". Non esattamente una dichiarazione d'amore per lo sport di cui è un rappresentante. E anche il motivo per cui, dopo una carriera importante, ha lasciato l'Eintracht Francoforte e il calcio professionistico dopo aver vinto l'Europa League ed è tornato al Simitz, il club che lo ha cresciuto. Dove, tra parentesi, oramai gioca...da attaccante invece che nel suo tipico ruolo di difensore. Perchè scendere in campo deve essere una gioia, quindi meglio fare quello che diverte di più!
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