Il nuovo consiglio di amministrazione del Bayern è accusato dai tifosi di violare sistematicamente i diritti umani e l’ex portiere non è ben visto…
Mentre Julian Nagelsmann si riprende dalla positività al coronavirus e Robert Lewandowski spera ancora nel Pallone d’Oro, una curiosa immagine è stata scattata sabato all’Allianz Arena nel corso della partita del Bayern Monaco in Bundesliga. I tifosi hanno esposto una bandiera contro Oliver Kahn e la dirigenza per un motivo controverso. Neuer e compagni hanno battuto 2-1 il Friburgo (gol di Goretzka e Lewandowski), rimanendo in vetta con 4 punti sul Borussia Dortmund, ma l’immagine della giornata è sicuramente arrivata dagli spalti.
Sì, perché l’estate ha portato idee nuove e rivoluzionarie per il futuro di una squadra in cui Oliver Kahn è subentrato come amministratore delegato con l’obiettivo di cambiare il volto del Bayern agli occhi del mondo. Lontano dal riportare la pace in questi primi mesi, l’ex portiere ha già avuto problemi con lo spogliatoio dopo l’addio di Hans Flick, ma quello che è successo sabato a Monaco di Baviera fa pensare.
“Per soldi facciamo le lavatrici di qualsiasi cosa”. Questo lo slogan utilizzato dai fan bavaresi per le proteste contro Kahn e il presidente Herbert Hainer. Le ragioni della rottura tra la gradinata e il board passano attraverso gli accordi che il nuovo consiglio d’amministrazione ha firmato con diverse società del Qatar in merito alla violazione dei diritti umani. In Germania, intanto, fanno notare che il 25 novembre i trattati potrebbero essere infranti se i tifosi continueranno a protestare nelle prossime settimane.
Gli spalti dell’Allianz Arena, però, hanno parlato e puntato il dito contro Oliver Kahn, indicato come il principale promotore di accordi che stonano con l’ideologia e i valori del calcio tedesco.
Dopo essere stata più che critica nei confronti della Super League e del gap che si aprirebbe con altri team, la linea della dirigenza bavarese sembra essere cambiata in termini di denaro straniero e i supporter Die Roten hanno già scelto il loro capro espiatorio.
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