Il talento del Real festeggia ballando e c'è chi lo attacca dandogli della "scimmia". Da Neymar a Raphinha fino a O Rei, è un coro: "Il razzismo non ci impedirà di essere felici". E sui social spunta l'hastag #BailViniJr

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

Balla Vini, balla. Questo dicono a Vinicius Junior, travolgente attaccante del Madrid, i compagni brasiliani. Da Neymar a Pelé. Sì, anche O Rei con tutti i suoi problemi di salute ha sentito il bisogno d’intervenire nella polemica che si è aperta in Spagna intorno ai balletti celebrativi di Vinicius. Una storia che è iniziata in maniera un po’ ridicola, con questioni di campanile, ed è diventata una tormenta con risvolti razzisti. Perché quando a soffiare sul fuoco ci si mettono programmi che vivono di urla, polemiche fittizie e sciocchezze colossali, il rischio c’è.

Rissa sfiorata

—  

Vini festeggia ballando. E siccome segna parecchio, balla molto. Non è il primo né l’ultimo giocatore a farlo. Brasiliano o europeo o di altre parti del mondo. Nella partita col Maiorca però il livello di scontro con gli avversari, in campo e in panchina, si è elevato: qualche parola di troppo, soprattutto da parte dell’allenatore messicano Aguirre, che Vinicius non ha gradito.

Ancelotti

—  

Ancor più tensione con Ancelotti che ha cercato di stemperarla: prima allontanando Vinicius dalla panchina avversaria e poi difendendolo pubblicamente, "Vini non deve cambiare il suo atteggiamento perché non fa nulla di male e rispetta sempre gli avversari" per poi invitarlo a non far caso alle parole altrui ma a concentrarsi sul gioco. Però in assenza di altra legna da gettare nel fuoco della polemica i media spagnoli hanno insistito e Koke, capitano dell’Atletico, ha detto presentando il derby domenica tra Atletico e Madrid che se Vini ballerà al Metropolitano "Ci sarà casino, chiaro". Parole evitabili.

Deriva razzista

—  

Ma mai quanto la deriva razzista del "Chiringuito", becera trasmissione notturna della tv spagnola nella quale un procuratore, presidente dell’associazione spagnola di categoria, Pedro Bravo, ha detto senza problemi che "Vinicius deve smetterla di fare la scimmia". Così. Letterale. Poi su Twitter ha detto che era una metafora, che non voleva offendere nessuno e ha chiesto scusa.

Neymar

—  

In Brasile si sono giustamente indignati, doppiamente. Per il rilievo razzista, e per la castrazione artistica. Ha aperto le danze Neymar, un altro che qui in Spagna veniva accusato d’irridere gli avversari quando provava numeri ad effetto o festeggiava ballando: "Baila Vini Jr" ha scritto il giocatore del Psg su Twitter, tutto in maiuscolo. E su Instagram: "Dribbla, balla e sii te stesso. Felice di come sei… Punta alla cima ragazzo, al prossimo gol balliamo". Vinicius ha risposto con una foto sua mentre festeggia un gol ballando con Neymar e Paquetá accompagnata da una sola parola: "Sempre!". E poi da lì con l’hashtag #BailViniJr sono iniziati ad apparire messaggi di solidarietà significativi. Raphinha, compagno di Vini in nazionale ed avversario in Liga col Barça: "Io voglio vedere la danza, voglio vedere l’allegria".

Tutti con Vini

—  

E poi Paquetá, Richarlison, Thiago Silva, Militao e come detto, O Rei: "Il calcio è allegria – ha scritto Pelé -. È una danza. È un’autentica festa. Anche se esiste ancora il razzismo non permetteremo che c’impedisca di continuare a sorridere. E noi continueremo a combattere il razzismo in questo modo: lottando per il nostro diritto di essere felici".

Adblock test (Why?)